HomeCriptovaluteBitcoinNews da Michael Saylor: possiede un miliardo di dollari in Bitcoin

News da Michael Saylor: possiede un miliardo di dollari in Bitcoin

Ieri Michael Saylor ha rivelato un’interessante news sul suo conto, e sui Bitcoin che possiede. 

È stato intervistato da Bloomberg all’interno del programma Open Interest, ed ha rivelato diverse cose su MicroStrategy e sul suo portafoglio personale. 

Michael Saylor news: Il possesso di Bitcoin

Ad un certo punto l’intervistatrice, Sonali Basak, gli ha chiesto quanti Bitcoin possedesse personalmente. 

Non si riferiva ai BTC acquistati e detenuti da MicroStrategy, ma a quelli acquistati da lui stesso con fondi personali, e detenuti sui suoi wallet. 

Saylor ha risposto dicendo che ha quote personali significative in Bitcoin, affermando di averne più di 17.000 e di non averli mai venduti. 

Non ha rivelato la quantità precisa, ma al prezzo attuale dovrebbe corrispondere a più di un miliardo di dollari. 

MicroStrategy invece possiede più di 226.000 BTC, per un valore di mercato complessivo di quasi 13 miliardi di dollari. 

Bitcoin news: La strategia di Michael Saylor

Saylor ha parlato anche della strategia di MicroStrategy in tal senso, ed ha pure accennato velocemente alla sua personale. 

Per quanto riguarda la sua strategia personale non solo ha affermato di non aver mai venduto Bitcoin, ma anche di volerne acquistare degli altri. 

Ha dichiarato di ritenere Bitcoin un buon investimento anche per i privati cittadini, le famiglie, le istituzioni e addirittura per gli Stati, oltre che per le aziende.

Ha aggiunto: 

“Non riesco a vedere un posto migliore dove mettere il mio denaro”.

Da notare che in un primo momento ha detto di aver twittato circa quattro anni fa che possedeva circa 17.700 BTC, ed in un secondo momento ha aggiunto che più o meno sono gli stessi BTC che possiede ancora oggi. 

Quindi l’ipotesi è che lui abbia comprato prima del 2021, e poi da allora fino ad oggi non abbia più acquistato Bitcoin. La strategia di MicroStrategy invece è differente. 

Gli acquisti li ha fatti prima che iniziasse l’ultima grande bullrun, ad ottobre 2020, ad un prezzo medio di soli 9.900$. 

Quindi in totale ha investito circa 175 milioni di dollari, che nel corso del tempo si sono trasformati in un capitale odierno potenziale di circa 1.010 miliardi, con un guadagno del 477% in meno di quattro anni. 

Perchè non vende?

Saylor non ha rivelato il motivo per cui abbia acquistato Bitcoin quattro anni fa e non li abbia mai venduti, nemmeno durante la grande bullrun dl 2021. 

Bisogna distinguere tra la strategia aziendale di MicroStrategy, volta a costituire un tesoro da mantenere nel tempo, e quella di un privato cittadino. 

Per i privati cittadini avrebbe senso vendere in guadagno per poter spendere tali guadagni.

Tuttavia è molto probabile che Michael Saylor non abbia bisogno di vendere BTC per finanziare le proprie spese, dato che ha altre abbondanti fonti di guadagno. Quindi fintanto che ha dollari da spendere spende quelli, piuttosto che tenerli in portafoglio, mentre i BTC probabilmente li spende solo se ha finito i dollari. 

La sua idea potrebbe essere quella di costruirsi una sorta di pensione integrativa con Bitcoin, ovvero comprarli con una parte del proprio reddito fino a che produce reddito, e poi venderli, o spenderli, quando non avrà più reddito. 

Oppure li tiene da parte per eventuali emergenze, ovvero sempre nel caso in cui ad un certo punto della sua vita non avesse più dollari da spendere. 

Bitcoin come pensione integrativa

La cosiddetta “pensione” d’altronde funziona proprio in questo modo, in teoria. 

Chi produce reddito accantona, più o meno forzatamente, una parte del denaro guadagnato mentre lavora per poterlo poi utilizzare quando smetterà di lavorare perdendo di fatto il reddito. 

Sebbene vi siano persone che continuano ad avere redditi in denaro anche dopo che hanno smesso di lavorare, la maggior parte delle persone può contare solo sulla pensione, una volta smesso di lavorare. 

Bitcoin in teoria dovrebbe riuscire a mantenere il proprio potere di acquisto sul lunghissimo periodo meglio delle valute fiat, quindi per conservare valore sul lungo periodo dovrebbe essere meglio.

Il confronto con il dollaro

Questi sono ragionamenti che non vanno fatti in anni, ma in decenni. 

Rispetto ad un decennio fa (2014), il potere di acquisto del dollaro si è ridotto di più del 26%, mentre quello di Bitcoin è aumentato di più del 5.000%.

Sebbene non ci sia da aspettarsi che Bitcoin replichi tali performance ne prossimi decenni, anche se dovesse ridurre ad un decimo questi guadagni, passando a +500% al decennio, si tratterebbe sempre di un’eccezionale forma di conservazione di valore sul lungo periodo. Anche se la riducesse di cento volte, a +50%, rimarrebbe comunque meglio delle valute fiat. 

Non va dimenticato che le valute fiat vengono create appositamente per perdere circa il 2% del loro potere di acquisto in media ogni anno. Questo dovrebbe portare in media ad una perdita del 16% del potere di acquisto al decennio, anche se ci possono essere decenni di perdite maggiori (come l’ultimo), e decenni di perdite inferiori. 

Quindi non ha alcun senso accantonare denaro in valuta fiat per la pensione, tanto che i fondi pensione cercano sempre di contrastare la perdita di valore dovuta all’inflazione con degli investimenti, mentre potrebbe avere senso accantonare Bitcoin.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
RELATED ARTICLES

MOST POPULARS