In Thailandia, le autorità hanno scoperto una casa dove si svolgeva attività di mining di bitcoin illegale. L’irruzione nella casa è arrivata dopo che i residenti della zona si erano lamentati dei diversi blackout.
Summary
Thailandia e il mining di bitcoin illegale: il caso ad ovest di Bangkok
Secondo quanto riportato, le autorità thailandesi hanno scoperto una casa in cui si svolgeva attività di mining di bitcoin illegale, a ovest di Bangkok.
L’irruzione è stata fatta dopo che i residenti si erano lamentati dei frequenti blackout che si erano verificati nella zona per più di un mese.
Nello specifico, la polizia e i funzionari delle autorità provinciali per l’elettricità (PEA) hanno fatto irruzione nella casa nella città di Ratchaburi. A commentare l’accaduto, ci ha pensato Jamnong Chanwong, un ufficiale capo della sicurezza del distretto:
“Abbiamo trovato impianti per il mining di bitcoin, che indicano che le persone usavano questa casa per gestire una miniera e utilizzavano l’energia elettrica che non pagavano completamente”
In Thailandia sembra aumentare i casi di mining di bitcoin illegale. Di fatto, nel Paese, i miners sono considerati come produttori e devono pagare le relative tasse.
Inizialmente, pare che la sua squadra di Chanwong abbia cercato di entrare nella casa ma una guardia ha negato loro l’ingresso. È tornata con un mandato di perquisizione e ha scoperto che la maggior parte dell’attrezzatura era stata spostata.
Thailandia e il mining di Bitcoin illegale: “il consumo di elettricità della casa era elevato”
Da quello che è emerso, pare che questo caso di mining di bitcoin illegale in Thailandia, non sia una novità. Solo nella provincia di Ratchaburi, a ovest di Bangkok, questa sarebbe la quarta volta in quest’anno che le autorità fanno irruzione.
Nello specifico, ciò che ha destato i sospetti riguarda i diversi blackout della zona. E infatti, i registri mostravano che il consumo di elettricità della casa era elevato, ma che gli inquilini avevano pagato pochissimo.
Poi si è scoperto che la casa era stata affittata da una società per circa quattro mesi, ma le interruzioni di corrente sono iniziate a metà luglio, quando probabilmente il mining di bitcoin è diventato pienamente operativo.
Ad ogni modo, Chanwong fa sapere che nessuno degli inquilini è stato arrestato durante il raid.
Oltre al mining di bitcoin illegale, la Securities and Exchange Commission (o SEC) thailandese ha introdotto una misura rigorosa per bloccare l’accesso locale alle piattaforme crypto non autorizzate.
A metà aprile, il comitato governativo ha preso una posizione ferma contro i fornitori di servizi di asset digitali che operano senza autorizzazione locale. Si tratta di una misura precauzionale per salvaguardare gli investitori locali e frenare l’uso criminale delle criptovalute, soprattutto per il riciclaggio di denaro.
Il nuovo sandbox normativo
A inizio agosto, la Thailandia ha adottato un audace sandbox normativo per esplorare e regolare i servizi crypto, promuovendo l’adozione di ETF su Bitcoin e agevolazioni fiscali per le criptovalute nel corso del 2024.
Il nuovo programma, il Digital Asset Regulatory Sandbox, è stato creato per promuovere lo sviluppo e l’innovazione nel settore degli asset digitali.
Tra i fornitori di servizi idonei ci sono sei categorie: crypto-exchange, i broker, i dealer, i gestori di fondi, i consulenti e i fornitori di wallet di custodia.