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News preoccupanti da Telegram per la crypto TON

Crypto news: ieri il prezzo della criptovaluta TON di Telegram improvvisamente ha perso il 22%, passando da 6,8$ a 5,2$ nel giro di una notte. 

La causa è stata una pessima notizia proveniente da Telegram.

L’andamento di TON

Dopo essere crollato a 5,2$, il prezzo di TON è poi rimbalzato fino a quasi 6$, ma in seguito sembra essersi momentaneamente stabilizzato attorno ai 5,7$.

Da notare che dal 9 agosto sembrava essersi stabilizzato attorno ai 6,5$, quindi il valore attuale è del 14% inferiore a quello attorno al quale aveva lateralizzato per un paio di settimane. 

La cosa più importante però sembra essere un’altra. 

Infatti il 5 agosto, durante il crollo dei mercati crypto che portò il prezzo di Bitcoin addirittura sotto i 50.000$ per un breve momento, il prezzo di TON era sceso anche sotto i 5$, quindi quello di ieri è stato un crollo inferiore rispetto a quello di inizio agosto. 

Inoltre prendendo in esame tutto il 2024, l’attuale prezzo di TON è ancora del 140% superiore a quello di inizio anno, anche se è a -31% dal massimo storico di giugno. 

Ma c’è anche di più. 

Dopo essere salito da 2$ ad oltre 7$ tra febbraio ed inizio aprile di quest’anno, il prezzo di TON aveva già subito un deciso crollo tra la seconda metà di aprile e l’inizio di maggio, che lo riportò ben sotto i 5$. 

Quindi nel corso del 2024, dopo la fine della grande bullrun di TON di inizio anno, si sono già verificati tre crolli che lo hanno riportato sotto i 6$, di cui i primi due lo riportarono anche sotto i 5$, ma quello di ieri no. 

La causa del crollo

La causa del crollo di ieri è la notizia dell’arresto di Pavel Durov.

Durov è il fondatore ed attuale CEO di Telegram, la seconda maggiore app di messaggistica al mondo.

Sebbene TON in teoria sia un progetto decentralizzato, in realtà è il progetto crypto di Telegram, senza cui non avrebbe mai potuto raggiungere i traguardi che ha già raggiunto. 

Non va dimenticato che TON è da qualche mese in pianta stabile nella top 10 delle maggiori criptovalute per capitalizzazione di mercato, ed anche ieri non è uscito da questa classifica nemmeno con il -22% in una notte. 

Il fatto è che le vicende di TON sono strettamente legate a quelle di Telegram, ma quelle di Telegram non necessariamente sono strettamente legate a quelle di Durov. 

Il problema di TON

Pavel Durov è un russo che però ha anche cittadinanza francese e degli Emirati Arabi. 

Ieri è atterrato in Francia, per ragioni ancora non ben chiare, dove pendeva un mandato di arresto nei suoi confronti. 

Si trattava di un mandato di arresto nazionale, e non internazionale, quindi poteva essere eseguito solo in Francia. Durov era da tempo che non tornava in Francia, dato che la sede di Telegram ormai da un po’ è a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti (UAE), ed appena è sbarcato sul suolo francese è stato arrestato. 

Il motivo del suo arresto non riguarda TON, ma riguarda Telegram, tuttavia le accuse specifiche a lui rivolte riguardano la sua politica di amministrazione della piattaforma, e non la piattaforma stessa. 

Infatti dopo un primo momento di sconforto, all’uscita della notizia, i mercati crypto non solo hanno contenuto le perdite su TON, ma gli hanno anche consentito di recuperare parte delle perdite accumulate nelle prime ore dopo l’uscita della notizia. 

I problemi di Telegram

Ciò che le autorità francesi contestano a Durov è la mancata collaborazione con le autorità. 

Telegram infatti ha una politica interna di non moderazione dei contenuti. 

Si tratta di una politica lecita, comune anche ad altre piattaforme simili, ma che inevitabilmente genera dei problemi. 

Il fatto è che lasciando un’elevata libertà di pubblicazione di contenuti si finisce inevitabilmente per consentire anche la pubblicazione di contenuti illeciti. Come ad esempio quelli pedopornografici. 

Sia chiaro, questo accade su tutte le piattaforme pubbliche non moderate, ma ciò che fa la differenza in questo caso è la reazione dei gestori. 

Quando vengono pubblicati contenuti illegali bisognerebbe comunque intervenire a posteriori per rimuoverli, su segnalazione, fornendo anche alle autorità informazioni sugli autori del reato. Occorre sottolineare che pubblicare contenuti illeciti è un reato a tutti gli effetti. 

Le autorità francesi contestano al CEO di Telegram di non collaborare con le autorità fornendo informazioni utili ad individuare i criminali che pubblicano contenuti illeciti sulla piattaforma. 

La privacy

Un punto chiave su cui verte la politica di Telegram è quello relativo alla privacy, ed alla protezione delle informazioni degli utenti. 

Questo ad esempio dovrebbe implicare che la società non possa avere accesso alle informazioni che gli utenti stessi diffondono privatamente tramite la piattaforma. Ovviamente non vale per quelle informazioni che vengono pubblicate in chiaro. 

In particolare ci sono canali Telegram che pubblicano contenuti illeciti che sono facilmente rilevabili sia dalle autorità che dalla società. In quei casi la società non può affermare che non può rimuoverli per questioni di privacy. 

Quindi secondo le autorità francesi la difesa di Telegram non regge. Ciò perchè sono di fatto consapevoli non solo che c’è chi pubblica contenuti illeciti sulla loro piattaforma, ma possono anche in modo molto facile vederli ed individuare in quali canali sono stati pubblicati. 

Il vero problema pare essere il rifiuto di Durov e di Telegram di collaborare con le autorità per individuare gli autori di questi reati. 

Va però precisato che non vi sono ancora condanne definitive dell’operato di Durov in Francia, e che la questione è ancora aperta. 

News: il futuro di Telegram e la crypto TON

In questo momento molti si stanno domandando quale sarà il futuro di Telegram, e di TON.

Dato che altre piattaforme simili non hanno questo tipo di problemi, è possibile immaginare che se Telegram dovesse cambiare politica allineandosi con quella delle altre piattaforme simili che collaborano con le autorità, il problema potrebbe essere risolto. 

Questo suggerisce in modo piuttosto evidente che il problema di Telegram non è affatto irrisolvibile. Anzi, forse si tratta solo di una questione di volontà nel risolverlo o meno. 

Tale ragionamento a cascata ricade anche su TON, dove però non ci sono problemi di questo tipo. 

Il fatto però è che senza Telegram TON non potrebbe né crescere né prosperare, e non potrebbe nemmeno mantenere gli attuali livelli di utilizzo. 

Quindi le preoccupazioni sono lecite. Tuttavia, se il problema su telegram venisse risolto prima o poi, come in molti credono, scomparirebbero anche le ricadute negative su TON. 

Infatti il crollo del prezzo di TON di ieri non lo ha riportato ai livelli di inizio maggio. Inoltre, nelle ore successive è già stato in parte recuperato. 

La posizione di Telegram

Ieri sul canale Telegram ufficiale della società è stato pubblicato un post con il quale la società afferma che Telegram rispetta le leggi dell’UE, incluso il Digital Services Act. Inoltre, la sua moderazione è conforme agli standard del settore.

Dichiarano anche che il CEO di Telegram, Pavel Durov, non abbia nulla da nascondere. 

Su canale di Durov invece non è stato pubblicato alcun post dopo il 14 agosto. Tuttavia, in effetti è probabile che essendo agli arresti gli sia vietato comunicare pubblicamente. 

Va ricordato però che le dichiarazioni degli accusati lasciano sempre un po’ il tempo che trovano, soprattutto nel caso in cui neghino le accuse. 

Ciononostante occorre ancora una volta sottolineare che Durov non è ancora stato condannato, ma solamente incriminato. Probabilmente sarà necessario attendere ancora un bel po’ prima di capire cosa la giustizia francese ne pensa a riguardo. 

La reazione del mondo crypto alle news su Telegram (TON)

Molti all’interno del mondo crypto hanno reagito supportando Durov e Telegram. 

Si tratta però in molti casi di una reazione di parte, ovviamente, a cui fa da contraltare un’altra reazione, di parte inversa, da parte di molti detrattori di Telegram o di Durov. 

Tra i sostenitori circola l’ipotesi che l’attacco a Telegram sia un tentativo di limitare la libertà di espressione, o di censura. Mentre tra i detrattori circola quella che Telegram sia uno strumento della propaganda filo-russa. 

Entrambe queste reazioni non sembrano oggettive, anche perchè nessuna delle due affronta il vero problema di fondo per cui le autorità francesi hanno arrestato Durov. Ovvero la mancata collaborazione con le autorità per individuare i colpevoli della pubblicazione di contenuti illeciti sulla piattaforma. Tra cui ad esempio immagini e video pedopornografici. 

Tra i sostenitori spicca l’idea del solito Justin Sun. Il quale ha scritto sul suo profilo X ufficiale che il settore crypto dovrebbe mostrare unità organizzando una DAO chiamata FreePavel per aiutare il fondatore di Telegram ad ottenere legalmente la libertà. 

Sun stesso ha dichiarato che donerà un milione di dollari alla DAO se verrà creata in modo decentralizzato e con sufficiente supporto della comunità.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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