Ieri, Tesla ha spostato tutti i suoi BTC su wallet, la cui proprietà è ancora sconosciuta, senza alcun impatto sul prezzo di Bitcoin.
Sebbene non sia ancora del tutto chiaro cosa sia successo, e soprattutto perchè, i mercati hanno interpretato quel movimento potenzialmente clamoroso come un mero spostamento tecnico interno irrilevante per il mercato stesso.
Summary
Lo spostamento dei Bitcoin di Tesla e l’impatto sul prezzo di BTC
Stando ai dati di Arkham Intelligence, fino a ieri sugli indirizzi Bitcoin noti appartenenti a Tesla c’erano quasi 12.000 BTC.
Oggi non risulta essercene più nessuno.
Nel giro di poche ore infatti la società ha spostato tutti i suoi BTC dai suoi indirizzi noti ad altri indirizzi. Oltretutto ormai erano anni che quei BTC non venivano mossi.
In questo momento nessuno sa ancora a chi appartengano gli indirizzi a cui Tesla ha inviato tutti i suoi BTC, ma l’ipotesi che sembra più probabile è che siano semplicemente nuovi indirizzi di Tesla non ancora noti.
Va ricordato che la blockchain di Bitcoin è pseudo-anonima, e non è in alcun modo possibile risalire al proprietario di un indirizzo limitandosi ad analizzare i dati pubblici on-chain.
Tesla oltretutto non ha chiarito pubblicamente la natura di questo spostamento, e le sue motivazioni, quindi non vi sono ancora certezze a riguardo.
Dato però che si è trattato di un trasferimento di tutti i suoi BTC (quasi 12.000) effettuato in poche ore, la spiegazione che attualmente sembra più plausibile è che si sia trattato solo di una riorganizzazione dei wallet crypto della società con trasferimenti interni dei Bitcoin su nuovi indirizzi sempre di loro proprietà.
L’effetto sul prezzo di BTC (Bitcoin) dopo lo spostamento di Tesla
Quando sono iniziati gli spostamenti, che vengono monitorati in tempo reale da piattaforme come quella di Arkham Intelligence, il prezzo di Bitcoin praticamente non ha reagito affatto.
Anche quando ha iniziato a diffondersi la notizia non si è verificato alcun calo significativo.
Il fatto è che se il trasferimento fosse stato effettuato per poter mettere in vendita quei BTC sugli exchange, i mercati avrebbero reagito male, perchè 12.000 BTC messi in vendita in così poco tempo farebbero aumentare in modo consistente la pressione di vendita sui mercati crypto.
Esiste però anche la possibilità che siano stati spostati sul wallet sconosciuto di un exchange OTC, e che quindi la vendita possa avvenire in modo non evidente, ma sarebbe comunque molto strano che una società come Tesla mettesse in vendita in un solo colpo tutti i suoi Bitcoin con un valore di mercato complessivo di circa 800 milioni di dollari.
Dato che gli indirizzi precedenti risultavano essere gestiti da Coinbase Prime Custody, forse si è trattato solamente di un cambio di fornitore dei servizi di custodia.
Altri movimenti di BTC
In questi giorni si sono registrati on-chain altri movimenti interessanti di Bitcoin.
Sempre Arkham Intelligence ha scoperto che lunedì una balena che aveva minato BTC solo cinque giorni dopo il primo blocco aveva appena spostato più di mille BTC su Kraken, con un controvalore in dollari superiore ai 600.000$.
La stessa balena negli ultimi 2 mesi ha spostato Bitcoin per un controvalore complessivo di 5,47 milioni di dollari. Ad oggi sui suoi indirizzi noti risulta detenere ancora più di 75,2 milioni di dollari in Bitcoin.
Non si tratta di Satoshi Nakamoto, ma comunque di uno dei primissimi miner di Bitcoin oltre a lui.
Oltretutto questa balena fino a pochi mesi fa non aveva ancora mai mosso quei BTC minati nel 2009.
Questo però non è l’unico movimento simile degli ultimi tempi, anche se è quello che ha spostato i BTC più vecchi.
L’ipotesi in questi casi è che si tratta di vecchi holder che potrebbero voler vendere una piccola quota dei BTC che hanno ancora in portafoglio per monetizzare.
Analisi di oggi del prezzo di Bitcoin (BTC)
Non va dimenticato che il prezzo di Bitcoin è in risalita, ed ormai è a solo -9% dai massimi storici di marzo.
Inoltre è possibile che nella seconda metà di ottobre inizi una nuova bull run, come già accaduto in passato in entrambe le volte in cui l’halving si è tenuto prima delle elezioni presidenziali negli USA.
Quindi è assolutamente plausibile che in un tale scenario alcuni holder si preparino a monetizzare parte dei loro BTC, nella speranza forse che il prezzo di vendita nelle prossime settimane possa di nuovo essere ai massimi storici.
Questo però d’altro canto fa anche pensare che se molti holder dovessero vendere, in caso di nuovo massimi, il prezzo potrebbe scendere, ma le grandi bull run di Bitcoin in passato sono durate circa 12 mesi, quindi anche queste vendite potrebbero alla fine rivelarsi solo in grado di frenarla temporaneamente.