Sean McHugh, dirigente di VARA Dubai, ha difeso il regolatore da accuse di eccessiva facilità nel rilascio di licenze per le crypto, sostenendo che l’autorità ha trovato un giusto equilibrio tra velocità e rigore normativo.
Vediamo in questo articolo tutti i dettagli.
Summary
Dubai: VARA trova l’equilibrio perfetto per le licenze crypto, afferma un alto dirigente
Dubai continua a consolidarsi come uno degli hub emergenti per le criptovalute, con l’Autorità di Regolamentazione degli Asset Virtuali (VARA) che gioca un ruolo centrale in questa trasformazione.
Recentemente, l’alto dirigente Sean McHugh ha difeso il processo di concessione delle licenze da parte di VARA. Nello specifico affermando che l’autorità ha trovato il giusto equilibrio tra rapidità e rigore normativo.
In un’intervista rilasciata a CoinDesk, McHugh ha affrontato le percezioni secondo cui VARA sarebbe un regolatore più amichevole e meno severo rispetto ad altre giurisdizioni.
A suo avviso, tali giudizi non tengono conto della complessità del processo e dell’impegno di VARA per una regolamentazione responsabile.
Dubai, il più popoloso dei sette emirati degli Emirati Arabi Uniti, si contende il titolo di hub globale delle criptovalute con altre giurisdizioni asiatiche, come Singapore e Hong Kong.
L’importanza di VARA in questo contesto è evidente: è una delle istituzioni che ha contribuito a posizionare Dubai come centro strategico per gli asset digitali.
Insieme all’Abu Dhabi Global Market (ADGM), VARA ha aiutato a costruire un ecosistema normativo che attira alcune delle più grandi piattaforme di exchange crypto a livello globale.
Nel corso dell’ultimo anno, VARA ha infatti concesso approvazioni normative a exchange di rilievo come OKX, Crypto.com e Binance. Tuttavia, la concessione di tali licenze non è stata un processo rapido e privo di ostacoli.
Nonostante non sia stato stabilito un periodo di tempo fisso per il completamento del processo, alcuni rappresentanti di grandi exchange hanno riferito che ottenere la licenza ha richiesto mesi di negoziazioni e perfezionamenti normativi.
Questo dimostra come VARA non si limiti a concedere licenze in maniera automatica, ma segua un approccio approfondito e rigoroso.
VARA: ‘non sacrificare la conformità e la trasparenza’
Sean McHugh, Senior Director of Market Assurance di VARA, ha in tal senso evidenziato che VARA ha trovato il punto di equilibrio perfetto:
“I candidati a qualsiasi processo spesso pensano che si stia muovendo più lentamente di quanto dovrebbe. Altri, all’esterno, potrebbero pensare che ci stiamo muovendo troppo velocemente. Non sono necessariamente il nostro pubblico di riferimento. Crediamo di aver trovato il giusto equilibrio, né troppo caldo, né troppo freddo.”
L’autorità ha infatti il compito di bilanciare la necessità di attrarre innovazione e investimenti nel settore delle criptovalute con l’esigenza di garantire la protezione degli investitori e prevenire l’uso illecito delle criptovalute.
Come, ad esempio, il riciclaggio di denaro o il finanziamento del terrorismo. VARA ha dimostrato in questo contesto di essere un’autorità di regolamentazione attiva e attenta.
All’inizio di questo mese, l’ente ha aggiornato le proprie regole sulla commercializzazione degli asset virtuali e ha multato sette entità per aver operato senza le licenze necessarie.
Queste azioni dimostrano che, sebbene Dubai voglia posizionarsi come un hub crittografico, non è disposta a sacrificare la conformità alle normative e la trasparenza del settore.
McHugh ha inoltre sottolineato che VARA non si concentra solo sulla concessione delle licenze, ma anche sulla supervisione e conformità in settori cruciali come l’antiriciclaggio e la protezione dei clienti.
“Il nostro obiettivo è la concessione di licenze responsabili, la supervisione, la conformità in materia di antiriciclaggio e finanziamento del terrorismo e la protezione dei clienti.”
Questo dimostra che VARA ha adottato una visione a lungo termine, orientata a garantire la sostenibilità e la fiducia nel settore degli asset digitali.
McHugh prevede l’adozione crypto nei mercati tradizionali nel breve termine
Parlando al margine del Future Blockchain Summit di Dubai, McHugh ha inoltre evidenziato un altro trend importante. Ovvero l’aumento dell’interesse da parte delle istituzioni finanziarie tradizionali.
McHugh prevede che nei prossimi due o tre anni sempre più dirigenti di alto livello, provenienti da aziende come BlackRock, Goldman Sachs e JP Morgan, saranno presenti agli eventi del settore blockchain e criptovalute.
Questo segnerà una crescente istituzionalizzazione dello spazio crittografico, con sempre più attori della finanza tradizionale che si avvicineranno a questo settore innovativo.
Il coinvolgimento di tali istituzioni finanziarie avrà probabilmente un impatto significativo sullo sviluppo e sulla regolamentazione del settore delle criptovalute.
L’ingresso di società globali come BlackRock o JP Morgan potrebbe accelerare l’adozione delle criptovalute nei mercati finanziari tradizionali.
Facilitando così l’integrazione di tecnologie blockchain in sistemi già esistenti e contribuendo a rafforzare la fiducia nelle valute digitali.
McHugh, che in passato ha ricoperto ruoli di rilievo presso istituzioni finanziarie globali come Goldman Sachs, Citibank, Fidelity Investments e Citadel, porta con sé una vasta esperienza che lo rende particolarmente adatto a comprendere l’evoluzione del settore.
La sua visione di un futuro in cui criptovalute e finanza tradizionale convergeranno sempre di più riflette la direzione verso cui il mercato sembra essere orientato.