Il fondo Maelstrom di Arthur Hayes ha deciso di investire il 5% in USDe (Ethena USD) per proteggersi dall’incertezza delle elezioni statunitensi.
Secondo quanto dichiarato da Hayes, stanno guadagnando circa il 13%.
Summary
Arthur Hayes: lo staking di USDe contro l’incertezza delle elezioni USA
Ethena USD (USDe) è la stablecoin di Ethena.
Ad oggi è la quarta maggior stablecoin al mondo per capitalizzazione di mercato, dietro le tre storiche (USDT, USDC e DAI/USDS), anche se supera solo di poco FDUSD.
USDe è un progetto giovane, dato che ha esordito sui mercati crypto solamente a febbraio di quest’anno, ma ha già raggiunto il quarto posto tra le maggiori stablecoin superando abbondantemente anche quella di Paypal.
Il fatto è che non si tratta di un comune crypto-dollaro, ovvero un token collateralizzato al 100% in dollari che rappresenta la valuta fiat on-chain, ma di una stablecoin sintetica ancorata al dollaro.
In particolare è un token su Ethereum che mira a fornire uno strumento finanziario utile soprattutto alla DeFi.
Infatti riesce ad offrire un APY nativo del 13%, cosa che le stablecoin collateralizzate al 100% in dollari non possono offrire.
L’ancoraggio al valore del dollaro viene mantenuto grazie all’apertura di posizioni su derivati a copertura del collaterale detenuto dal protocollo, garantendo così che il valore rimanga costante. A ciò si aggiunge un processo di arbitraggio di conio e riscatto, che stabilizza ulteriormente la valuta.
In questo momento il collaterale dei 2,6 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato di USDe è composto al 52% da Bitcoin, al 21% da ETH ed al 16% da altre stablecoin.
Il fondo Maelstrom di Arthur Hayes
Maelstrom è un fondo gestito dal family office del co-fondatore di BitMEX, Arthur Hayes,
Questo fondo sta costruendo un portafoglio a lungo termine di società infrastrutturali che fungerà da fondamento per la prossima ondata di decentralizzazione.
Le società che hanno in portafoglio sono numerose, e tra di esse c’è anche la stessa Ethena.
Hayes ha una lunga carriera alle spalle nel settore crypto, soprattutto da quando fondò BitMEX una decina di anni fa.
A causa di una serie di vicissitudini giudiziarie, Hayes qualche anno fa fu costretto a lasciare la direzione di BitMEX, ma continuò ad operare nel settore crypto, in particolare con i suoi fondi personali.
Arthur Hayes: l’investimento di Maelstrom in USDe
Dato che USDe non è una stablecoin collateralizzata in dollari, o altre valute fiat, va considerata più rischiosa rispetto a quelle collateralizzate in dollari come USDT e USDC.
Tuttavia non è invece molto diversa da DAI, ora chiamata USDS, ma con l’enorme differenza che USDe consente di ottenere un rendimento grazie ad un APY, mentre USDS nativamente no.
Proprio questo probabilmente è il motivo per cui Maelstrom ha deciso di investire in USDe.
Va comunque ricordato che l’attuale APY del 13% non è fisso, ma si tratta di un tasso variabile.
Hayes ha dichiarato che il fondo Maelstrom ha deciso di investire il USDe il 5% dei suoi fondi.
Il motivo di tale scelta è l’incertezza provocata dalle elezioni americane della settimana prossima.
Elezioni presidenziali in arrivo: chi è il favorito?
Sebbene pare che in questo momento Donald Trump sia in vantaggio rispetto a Kamala Harris, tale vantaggio non è tale da spazzare via l’incertezza.
Secondo Hayes, sul lungo periodo i mercati crypto si comporteranno nello stesso modo a prescindere da chi vincerà, ma sul breve no.
Infatti hanno deciso anche che, dopo le elezioni, quando si saprà con certezza chi avrà vinto Maelstrom venderà tutti gli USDe acquistati per acquistare criptovalute.
Hayes ha aggiunto di ritenere che sia Trump che Harris finirebbero per stampare migliaia di miliardi di dollari, e che quindi già sul medio termine le conseguenze sarebbero le stesse sul mercato crypto.
Invece nel breve termine una vittoria di Trump dovrebbe esser presa meglio dai mercati crypto rispetto ad una di Harris.
Inoltre sostiene che potrebbe esserci confusione su chi sarà al comando, e per questo consiglia di dimensionare le posizioni di conseguenza e di utilizzare una leva minima o nulla. Da qui probabilmente anche la decisione di spostare il 5% del fondo temporaneamente su una stablecoin.
Di fatto si tratta di una forma di piccola copertura soprattutto per l’evenienza, possibile ma poco probabile, che dall’esito delle elezioni della prossima settimana possa scaturire ulteriore incertezza sul breve termine.
Ad esempio, non è da escludere che in caso di vittoria di Harris possa accadere qualcosa di simile a ciò che accadde tra fine 2020 ed inizio 2021 quando Trump fu battuto da Biden.