Durante la Hong Kong Fintech week che si è tenuta qualche settimana fa, The Cryptonomist era presente e ha intervistato Mr King Leung, Global Head dei Fintech, Financial Services and Sustainability di InvestHK.
Hong Kong sta puntando molto sulla regolamentazione degli exchange e soprattutto delle stablecoin e per farlo ci sono tre team che stanno lavorando.
“Hong Kong ha uno stock exchange, mentre ci sono tanti crypto exchange là fuori, motivo per cui serve avere una regolamentazione forte e importante per queste piattaforme”,
ci spiega Leung.
Il perché di questo interesse verso le stablecoin è presto detto: bassi costi per i pagamenti cross border.
“Le stablecoin hanno use case interessanti soprattutto quando si tratta di pagamenti cross border, utili per le fee basse, altrimenti parliamo di un 10/15% per le transazioni con Paesi tipo Messico o Perù con cui noi lavoriamo molto”,
ci spiega Leung.
L’obiettivo di Hong Kong è ideare una licenza per le aziende che creano stablecoin, in modo che questa non sia la stessa che devono avere le aziende di pagamento, ma una licenza specifica, ad esempio per obbligare le aziende a fare audit periodici da una delle Big 4 (KPMG, Deloitte, PwC, Ernst Young).
La sandbox avviata dalla HKMA consente alle aziende di sperimentare casi d’uso, sostenendo lo sviluppo delle PMI e delle start-up. Ciò consente di garantire una supervisione efficace e di sottoporre a stress test queste nuove tecnologie prima che vengano formalmente introdotte al pubblico.
La HKMA sta inoltre incoraggiando le aziende che partecipano alla proposta di regolamentazione a esplorare valute diverse dal dollaro di Hong Kong per le stablecoin con riferimento al fiat – un approccio che la distingue da altri regolatori della regione.
Summary
Hong Kong, Svizzera e la regolamentazione delle stablecoin
A giugno di quest’anno, Leung e Nikoletta Csanyi, Executive Director della Crypto Valley Association, in Svizzera hanno firmato un Memorandum d’intesa (MoU) per rafforzare le relazioni reciproche e promuovere la collaborazione tra gli ecosistemi fintech di Hong Kong e della Svizzera alla Crypto Valley Conference del 2024.
“Questo accordo mira a rafforzare le già solide relazioni tra Invest Hong Kong (InvestHK) e la Crypto Valley Association (CVA), con l’obiettivo specifico di favorire la collaborazione, guidare i progressi tecnologici e creare opportunità di crescita e innovazione tra i nostri ecosistemi”,
spiega Leung.
Il protocollo d’intesa è stato concepito per facilitare lo scambio di informazioni tempestive sul mercato, consentendo alle aziende di entrambe le sedi di comprendere meglio le tendenze e i progressi del fintech.
L’obiettivo è quello di incoraggiare le aziende, le startup e gli investitori interessati a esplorare le opportunità di questi settori, offrendo informazioni rilevanti e facilitando le opportunità di networking.
“La firma del Memorandum of Understanding (MoU) all’inizio di quest’anno simboleggia un passo significativo verso il rafforzamento dei legami di collaborazione e l’avanzamento della cooperazione tra gli ecosistemi fintech di Hong Kong e della Svizzera. L’accordo è volto a rafforzare le già solide relazioni tra Invest Hong Kong (InvestHK) e la Crypto Valley Association (CVA), con l’obiettivo specifico di favorire la collaborazione, promuovere i progressi tecnologici e creare opportunità di crescita e innovazione tra i nostri ecosistemi”,
ci spiega Csanyi.
La Hong Kong Fintech Week
The Cryptonomist insieme ad altri sei giornali cinesi, coreani e thailandesi, è stato invitato dal governo locale per partecipare alla Hong Kong Fintech Week 2024.
Si tratta di un evento che quest’anno ha visto la partecipazione di 30mila persone con più di 800 speaker e oltre 700 sponsor per questa nona edizione. Tra gli sponsored possiamo annoverare 1inch, Circle, HSBC, Crypto.com, Standard Chartered, City Bank, Visa, Google, Polkadot e tanti altri (be’… oltre 700).