Lunedì 23 dicembre 2024 il titolo azionario di MicroStrategy dovrebbe venir aggiunto al Nasdaq 100.
Infatti il titolo MSTR è apparso sul terminale di Bloomberg Intelligence tra quelli che ci si aspetta che vengano aggiunti all’indice.
Summary
L’indice Nasdaq 100
Il NASDAQ-100 è un indice azionario che include le maggiori 100 imprese non finanziarie quotate al Nasdaq.
SI tratta di un indice ponderato, ovvero il cui peso dei diversi titoli azionari è proporzionale alla loro capitalizzazione di mercato.
Inoltre è un indice da cui sono escluse le società prettamente finanziarie, ed include anche alcune società estere.
Per certi versi può sembrare simile all’indice S&P 500, ma ha delle significative differenze, tra cui le due principali sono che S&P 500 è composto per l’appunto da 500 titoli, e non da 100, e che S&P 500 comprende anche aziende quotate su altre borse USA, e non solo sul Nasdaq.
Il Nasdaq (National Association of Securities Dealers Automated Quotation) è una borsa con sede a New York, ma differente rispetto al NYSE (New York Stock Exchange), che è la borsa di New York storica, spesso chiamata Wall Street.
Mentre il NYSE nacque nel lontanissimo 1792, il Nasdaq è nato solamente nel 1971 sotto forma di borsa valori elettronica, quando ancora tutte le altre borse del mondo erano luoghi fisici in cui operatori in carne ed ossa vendevano e compravano azioni l’uno dall’altro.
L’indice Nasdaq 100 invece è nato nel 1985, ed è importante perchè il Nasdaq è comunque la borsa più attiva degli USA per volume di scambi, nonché seconda per capitalizzazione di mercato dopo per l’appunto il NYSE.
Le cinque principali società al mondo per capitalizzazione di mercato, le uniche sopra i 2.000 miliardi di dollari, sono tutte quotate al Nasdaq.
MicroStrategy pronta a far parte del Nasdaq 100
MicroStrategy ormai ha una capitalizzazione di mercato che supera gli 80 miliardi, e sebbene sia distintissima ad esempio da Apple o Nvidia da questo punto di vista, è tra le prime 250 al mondo, davanti a Petrobras, SoftBank, Dell, CME e Airbnb. Inoltre non è molto distante da Intel o PayPal.
A dire il vero fino a poche settimane fa la sua capitalizzazione di mercato era di molto inferiore.
Basti dire che se oggi il prezzo delle sue azioni sfiora i 380$, a inizio novembre era inferiore a 250$, e ad inizio anno addirittura inferiore a 70$.
Da notare che il picco del 2021 del prezzo delle azioni MSTR fu toccato a febbraio sopra i 130$, ovvero una cifra molto più bassa rispetto ai livelli attuali.
Anzi, durante il bear-market del 2022 scese fin sotto i 20$, ovvero un livello di più di dieci volte inferiore a quello attuale.
Alla luce di questa enorme volatilità, non è nemmeno detto che una volta entrata nel Nasdaq 100 MicroStrategy possa rimanerci a lungo.
C’è però da aggiungere che se la bull run di Bitcoin dovesse proseguire, sembra difficile che il prezzo delle azioni MSTR possa tornare ai livelli dell’anno scorso.
MicroStrategy e Bitcoin
Ormai il principale business di MicroStrategy è investire in BTC.
Ha iniziato a metà 2020, quando il prezzo di Bitcoin era di circa 11.000$ e quello delle azioni MSTR era attorno ai 15$.
Da allora non ha mai smesso di accumulare Bitcoin.
Già a fine 2020 aveva ampiamente superato i 30.000 BTC, ed a metà 2021 superò anche i 100.000 BTC.
Ad agosto dell’anno scorso superò anche i 150.000 BTC e ad aprile di quest’anno era già arrivata a possederne più di 200.000.
Ad ottobre era salita sopra i 250.000, e con la vittoria di Trump alle elezioni presidenziali USA ha portato il suo possesso di BTC ad oltre 400.000 Bitcoin.
Attualmente il valore di mercato dei 423.000 BTC che possiede supera i 41 miliardi di dollari, anche se la capitalizzazione in borsa della società supera gli 80.
Il futuro di MicroStrategy dopo l’ingresso nel Nasdaq 100
Se da un lato l’inserimento nel Nasdaq 100 va considerata a tutti gli effetti una buona notizia, dall’altro iniziano ad esserci alcuni dubbi sulla tenuta sul lungo periodo di questa strategia.
In particolare i quasi 200.000 BTC acquistati negli ultimi mesi, a prezzi decisamente alti rispetto a quelli degli anni precedenti, hanno di sicuro incrementato in modo significativo il livello di rischio dei conti della società.
Oltretutto questi ultimi acquisti sono stati fatti tutti ricorrendo a nuovo debito, tanto che la società ha accumulato molti miliardi di dollari di debito, contratti però per l’appunto in dollari.
L’idea è che il valore reale di quel debito nel corso dei prossimi anni possa scendere, a causa dell’inflazione, e che invece il valore reale dei BTC acquistati possa aumentare. Tuttavia, sebbene vi siano reali possibilità che ciò accada, non è affatto scontato, e nel caso in cui non avvenisse per MicroStrategy sarebbero guai.