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Stablecoin: market cap per la prima volta sopra i 200 miliardi

Tra ieri ed oggi, per la prima volta nella storia del mercato crypto, le stablecoin hanno superato i 200 miliardi di dollari di market cap. 

Si tratta di un traguardo importante, anche in vista del possibile delisting di USDT in Europa. 

La market cap delle stablecoin

Le due principali stablecoin prese insieme, USDT e USDC, capitalizzano da sole più di 180 miliardi di dollari, quindi meno del 10% della capitalizzazione di mercato complessiva delle stablecoin si deve agli altri token. 

Da notare che il picco del precedente ciclo, che arrivò ai primi di maggio del 2022 prima del depeg di UST e dell’implosione dell’ecosistema crypto Terra/Luna, fu di poco inferiore ai 190 miliardi di dollari, quindi una cifra non lontana da quella attuale. 

In seguito, dopo il crollo della capitalizzazione di mercato di UST a causa del depeg, ed il forte calo di quella di USDT per mera paura, la capitalizzazione di mercato delle stablecoin ha toccato un picco minimo poco dopo la metà dell’anno scorso a circa 124 miliardi di dollari. 

Come si può facilmente notare, si tratta di una curva che varia relativamente poco e solo su periodi relativamente lunghi, tanto che nei giorni del crollo di UST la variazione fu solamente di -15% in dieci giorni. 

A partire da fine 2023, con l’inizio della bullrun dell’anno scorso, anche la capitalizzazione di mercato delle stablecoin tornò a salire, tanto che ad aprile di quest’anno era già tornata a 160 miliardi. 

Il picco precedente di 190 miliardi è stato superato solamente nella seconda metà di novembre, dopo la vittoria elettorale di Trump, e proprio il 30 novembre è iniziata una nuova ascesa, ancora in corso, che ha portato la capitalizzazione di mercato delle stablecoin per la prima volta nella storia sopra i 200 miliardi di dollari. 

Le principali stablecoin

La principale stablecoin al mondo continua ad essere USDT di Tether, che con i suoi 140 miliardi di dollari da sola costituisce quasi il 70% dell’intero mercato delle stablecoin, ovvero più del doppio di tutte le altre messe assieme.

In seconda posizione c’è USDC, molto distaccata, a 41 miliardi. 

Tutte le altre stablecoin mese insieme non capitalizzano più di 20 miliardi di dollari. 

USDT però potrebbe subire una battuta d’arresto qualora dovesse effettivamente essere delistata dagli exchange in Europa. 

Infatti secondo la nuova regolamentazione crypto dell’Unione Europea (MiCA) USDT non sarebbe compliant. Questo di fatto obbligherebbe gli exchange centralizzati a non renderla più utilizzabile dagli utenti residenti nei Paesi UE. 

Va ricordato che, nonostante la UE abbia più abitanti degli USA, in realtà è solo il terzo mercato crypto al mondo per volume di scambi, dietro non solo a quello nordamericano ma anche a quello dell’Asia orientale. 

Inoltre il delisting avverrà solo dagli exchange centralizzati, e non da quelli decentralizzati che, non avendo KYC, non sono in grado di stabilire il Paese di residenza dei loro utenti. 

Questo, se accadrà, favorirà l’adozione di USDC in Europa, anche se probabilmente non riuscirà ad arrestare la crescita di USDT (ma solo rallentare). Le nuove norme verranno applicate a partire dal 31 dicembre. 

Il futuro delle stablecoin: panoramica e market cap

Il trend di crescita delle stablecoin ormai va avanti in modo praticamente costante da più di un anno. 

Inoltre tendenzialmente prosegue anche ben oltre la fine del bull-market, e questo potrebbe spingerlo a crescere potenzialmente anche fino alla primavera del 2026. 

L’ipotesi che circola è che potrebbe arrivare a raddoppiare le proprie dimensioni attuali, fino a superare i 400 miliardi di dollari di capitalizzazione nel giro di due anni. 

Da notare che sebbene questo dato appaia enorme, in realtà è in linea con il patrimonio stimato dell’uomo più ricco del mondo, Elon Musk. Questo confronto rende bene l’idea di quanto sia ancora piccolo il mercato crypto globale. 

Basti anche pensare che la sola Ethereum capitalizza già ad oggi più di 470 miliardi di dollari, mentre Bitcoin ha addirittura quasi raggiunto i 2.000 miliardi. 

Quindi i margini di crescita delle stablecoin appaiono ancora notevoli. 

L’utilizzo delle stablecoin

C’è però una sostanziale differenza tra l’utilizzo delle stablecoin e quello delle criptovalute come Bitcoin ed Ethereum

Infatti le stablecoin sono sempre più utilizzate anche proprio come mezzo di pagamento, soprattutto in quei Paesi in cui la moneta locale è debole e non è facile procurarsi dollari (come in Argentina). 

Quindi se da un lato le criptovalute sono ancora utilizzate primariamente come investimento o strumento speculativo, le stablecoin stanno iniziando pian piano ad essere adottate anche al di fuori dei mercati finanziari per scopi quotidiani. 

Questa dinamica a sua volta potrebbe attrarre molti nuovi utenti verso i mercati crypto, dove le stablecoin possono essere spese ad esempio per investire o speculare sulle criptovalute. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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