Secondo quanto riportato nel report 2024 di ChainPlay, azienda specializzata nell’analisi e nella valutazione dei progetti blockchain, il settore GameFi sarebbe in grande difficoltà.
In base a quanto emerso, il 93% dei progetti di questa nicchia è fallito, con un calo medio del 95% dai loro massimi storici. In totale sono stati analizzati 3.200 casi studio.
Anche gli investimenti nel settore non sono stati particolarmente proficui, mettendo in allerta gli investitori sul suo futuro del panorama GameFi.
Tutti i dettagli di seguito.
Summary
ChainPlay studia 3.279 progetti del settore GameFi
ChainPlay, nota azienda del mondo crypto, ha pubblicamente recentemente il suo report sullo stato attuale dell’industria GameFi nel 2024.
Questo settore, risultante di un ibrido tra il mondo del gaming e quello della finanza decentralizzata, sembra attraversare una fase di grande crisi.
Dopo aver guidato il rialzo delle criptovalute durante il bear market del 2022, attirando miliardi di dollari di investimento, ora il panorama GameFi risulta decisamente peggiorato.
Prima di scendere nel cuore dell’argomento, riportiamo la metodologia intrapresa da ChainPlay nel suo lavoro di ricerca.
In totale sono stati analizzati ben 3.279 progetti differenti di gioco su blockchain, grazie anche alla collaborazione della società partner Storible.
Le informazioni sui prezzi dei rispettivi token dei progetti provengono da Dune Analytics, mentre i dati degli utenti sono ottenuti da DappRadar.
Un progetto viene definito “morto” se il prezzo del rispettivo token è sceso di oltre il 90% dal suo massimo storico e/o ha meno di 100 utenti attivi al giorno.
La data di creazione del token di un progetto e la data in cui ha iniziato a soddisfare i criteri appena menzionati determinano la sua durata.
I dati relativi al ritorno sull’investimento per il capitale di rischio e i dati annuali sulla raccolta fondi provengono da una database interno con più fonti informative.
Tutti I dati sono stati raccolti a novembre 2024.
Vita difficile per i nuovi progetti GameFi: il 93% fallisce in breve tempo
Come accennato nell’introduzione, il report di ChainPlay mette in risalto la natura fallimentare della maggior parte dei progetti GameFi.
In media 316 nuovi progetti vengono lanciati ogni anno, ma 262 di questi scompaiono nel giro di qualche mese e vengono ritenuti “morti”.
Mentre nel 2022 l’unione del gaming con la finanza decentralizzata sembra un trend destinato a crescere, appena 2 anni emerge un quadro totalmente differente.
l’88% di tutta l’industria dei token GameFi ha visto un calo dei prezzi di oltre il 90% rispetto ai rispettivi massimi storici . Questa situazione evidenzia la scarsa utilità degli asset digitali in questione, riflettendo un mero valore speculativo legato al momentaneo hype.
Mediamente i prezzi di questi token sono diminuiti del 95% rispetto al loro ATH, mettendo in rilievo la grande delusione degli investitori che hanno creduto in questa narrativa.
Pensate che la durata media di un progetto GameFi è di solo 4 mesi, notevolmente più bassa rispetto ad altri settori del mondo crypto e blockchain.
Questa esistenza incredibilmente breve sottolinea le immense difficoltà nel costruire ecosistemi di gioco sostenibili nel tempo, capaci di attirare traffico in maniera organica.
A contribuire a questo fallimento generale c’è anche la rapida evoluzione delle logiche di gioco e delle mutanti sfide dell’industria gaming, che variano costantemente nel tempo.
Tutte queste statistiche dipingono il mondo GameFi come un luogo transitorio incapace di offrire esperienze di lungo periodo a players ed investitori.
Gli investimenti retail e VC in questa nicchia di mercato: performance discutibili
L’outlook macabro dell’industria GameFi viene confermato dai dati di ChainPlay sugli investimenti retail e VC, che peccano di performance poco appetibili.
Tuttavia, sebbene l’elevato tasso di fallimento di GameFi sia innegabile, i parametri di redditività rivelano due realtà distinte per gli investitori al dettaglio e i capitalisti di rischio.
Per quanto riguarda i primi, il report mette in mostra un profitto medio del 15% per tutti quei piccoli operatori che hanno puntato nelle offerte iniziale decentralizzate (IDO).
Parliamo di numeri poco significativi che, nonostante l’apprezzamento positivo, devono essere messi in relazione alla stratosferica crescita dell’intera industria crypto dal 2022.
Inoltre quando i retail si approcciano alle IDO dei token GameFi, spesso devono sottostare a pericolosi vincoli di vesting, con risorse bloccate per diversi mesi.
Considerando il crollo medio del 95% citato in precedenza, capite bene che un profitto medio del 15% non giustifica la presenza di tali limiti finanziari.
Per molti investitori al dettaglio l’aspirazione di raggiungere il successo finanziario con la GameFi si è trasformata in una terrificante realtà fatta di asset illiquidi e prezzi in calo.
Per i Venture Capitalist (VC) i rendimenti sembrano maggiormente polarizzati, con una parte che emerge in profitto mentre l’altra riflette significative perdite.
I profitti medi sono pari al 66%, con il 42% dei VC che registra performance tra lo 005% e il 1950%, mentre il restante 58% subisce perdite che vanno dal -2,5% al -98,8%.
I top investitori di capitale di rischio sono Alameda Research con un ROI del 713,15%, Jump Capital con un ROI del 519,11% e Delphi Digital con ROI del 490,50%.
Menzione d’onore anche per Binance Labs che registra performance medie del 338,52% e 3Commas con un rendimento del 267,20%.
Dall’altro lato i fondi più improduttivi sono stati Golden Shovel Capital che ha perso il 97,4% nella GameFi, e Infinity Capital con un ROI del 97,1%.