Oggi, 16 dicembre 2024, il valore di Bitcoin ha fatto registrare il nuovo massimo storico, sopra quota 106.400$.
Il picco si è verificato poco prima della riapertura delle borse asiatiche dopo la chiusura per il weekend.
Summary
Analisi del valore di Bitcoin di oggi
Da notare che il valore di oggi di Bitcoin è del 148% superiore a quello di inizio anno.
Inoltre è del 15% superiore a quello di un mese fa.
Questi due dati, messi a confronto, rivelano piuttosto chiaramente come la notevole crescita di Bitcoin quest’anno non sia affatto dovuta solamente a ciò che è accaduto nelle ultime settimane.
Infatti ad inizio anno il valore di un Bitcoin in dollari statunitensi era non di molto superiore ai 40.000$, e già a marzo aveva fatto segnare nuovi massimi storici sopra i 70.000$.
Quella prima risalita però si era interrotta proprio attorno alla metà di marzo, e di fatto fino alle presidenziali USA del 5 novembre non aveva fatto altro che lateralizzare, sebbene con alti e bassi pronunciati, come al solito.
Il valore di Bitcoin oggi dopo la vittoria di Trump
A far finalmente ridecollare il valore di BTC ci ha pensato la vittoria di Trump alle presidenziali.
Nel giro di meno di 24 ore infatti fece segnare i nuovi massimi storici sopra i 74.000$, e nel giro di poco più di due settimane salì fin sopra i 99.000$.
A quel punto, dopo una breve correzione del 9%, riprese a salire fino a superare i 100.000$ il 5 dicembre.
Dal 6 dicembre fino a ieri però non era più riuscito a riprendere la corsa.
La nuova corsa di Bitcoin
A dire il vero ci si attendeva che potesse iniziare una nuova corsa di Bitcoin solo alla fine della settimana in corso.
Invece ha anticipato le aspettative iniziando a salire stanotte.
A questo punto però si aprono due prospettive differenti.
O il picco di oggi è un’eccezione, dovuta ad un eccesso di anticipo, oppure è già un nuovo inizio.
Se dovesse essere un eccesso di anticipo, rispetto alle previsioni di una nuova fase della bullrun a partire da venerdì o sabato, ci si potrebbe attendere qualche giorno di consolidamento prima dell’effettiva (ed eventuale) ripresa della bullrun.
Da notare che il movimento di questa notte non sembra essere stato innescato da precise notizie, ed è avvenuto quando le borse cinesi non avevano ancora riaperto e negli USA ormai era sera.
Rimarrebbe quindi anche valida la seconda ipotesi, quella di un effettivo nuovo inizio di una fase rialzista.
Il Giappone
Il Giappone però è un’ora in avanti rispetto alla Cina.
Infatti stanotte lo spike di Bitcoin è iniziato pochi minuti prima della riapertura della borsa di Tokyo, ed ha toccato i massimi proprio mentre la borsa di Tokyo stava facendo registrare un +0,4%.
Sebbene i numeri siano nettamente differenti (Bitcoin stava facendo un +2% nello stesso periodo di tempo), le tempistiche combaciano abbastanza da far pensare che possano essere in qualche modo collegate.
In seguito la borsa di Tokyo ha invertito il trend ed ha finito per chiudere praticamente alla pari, o con un piccolissimo calo.
Quando hanno aperto le borse cinesi, un’ora e mezza dopo quella di Tokyo, il picco di Bitcoin era già alle spalle. Inoltre le borse cinesi oggi stanno facendo segnare un netto calo (-1% per quella di Hong Kong), e questo giustifica il fatto che il prezzo di BTC in seguito sia tornato sotto i 104.000$.
Va ricordato che sabato, a borse chiuse, era uscita la notizia che un parlamentare giapponese di nome Satoshi (e di cognome Hamada) aveva avanzato una proposta di legge finalizzata ad istituire in Giappone una riserva nazionale in Bitcoin.
Le borse USA
Per capire se lo spike di stanotte sia da considerare un’eccezione, o l’inizio di una nuova fase rialzista, bisognerà probabilmente attendere la riapertura dei mercati americani dopo il weekend.
Il fatto è che nel weekend dagli USA sono arrivate molte notizie positive per Bitcoin, e questo fa pensare che, perlomeno in teoria, anche i mercati statunitensi potrebbero essere pronti a prezzare un aumento del valore di BTC.
Le borse europee invece hanno effetti solo secondari, e sono aperte in gran parte mentre quelle asiatiche sono ormai chiuse, o mentre quelle americane devono ancora aprire.
Il vero livello di attenzione, in caso di nuova fase rialzista, sembrerebbero essere i 110.000$, ma se tale fase dovesse iniziare sull’onda dell’entusiasmo, non è da escludere che si possa già anche prendere come secondo riferimento la quota di 120.000$.
Non va dimenticato che nella seconda metà di dicembre la pressione di vendita tende a scendere, durante le fasi rialziste, per via del fatto che molto preferiscono rimandare di qualche settimane le vendite per poter pagare le tasse sulle plusvalenze un anno dopo.
