Ieri Riot Platforms ha annunciato di aver acquistato altri 667 BTC, portando il suo portafoglio a 17.429 Bitcoin.
Dai dati di Arkham Intelligence, che però non mappano tutti gli indirizzi pubblici di Riot, risulta che la società stia accumulando BTC fin dalla seconda metà di gennaio.
Summary
I BTC di Riot
Riot Platforms si occupa di mining crypto.
Sempre stando ai dati incompleti di Arkham Intelligence, da marzo 2018 a novembre del 2021 era riuscita ad accumulare quasi 1.300 BTC.
Molto probabilmente si trattava di Bitcoin estratti con il mining, e non acquistati sul mercato.
1.300 BTC in tre anni e mezzo a dire il vero non sono moltissimi, per una società quotata in borsa, oltretutto a fine 2020 ne liquidarono persino un po’.
Tra gennaio 2021 e maggio 2022 riuscirono a portare il loro patrimonio a circa 6.500 BTC, denotando un netto incremento nel ritmo del mining. D’altronde dopo la grande bullrun del 2021 è diventato talmente costoso minare Bitcoin che ormai possono farlo con successo solo le aziende medio/grandi.
Da notare però che da maggio 2022 fino a dicembre 2023 Riot Platforms non è più riuscita ad incrementare di molto i propri BTC, portandoli a circa 7.400.
Mining vs. buying
Con la bull run iniziata a fine 2023 è scoppiato il caso MicroStrategy.
La società fondata da Michael Saylor si è limitata a continuare ad acquistare Bitcoin, e con la risalita del valore di mercato di BTC si è ritrovata un forte guadagno potenziale, ed un fortissimo incremento di valore in borsa.
Quando iniziò a comprare BTC, poco dopo la metà del 2020, il titolo MSTR aveva un prezzo in borsa inferiore ai 20$.
Già a febbraio del 2021 aveva superato i 100$, ma solo per poi tornare a 20$ nel 2022.
Con la bull run di fine 2023 invece le cose cambiarono, perché a quel punto MicroStrategy era già riuscita ad accumulare circa 130.000 BTC. Infatti a quel punto il prezzo delle sue azioni iniziò a salire, fino a toccare i 200$ a marzo di quest’anno.
Con la nuova bull run di novembre ha raggiunto il suo nuovo massimo storico a quota 543$, per poi scendere fino agli attuali 408$.
Invece, il titolo Riot dal 2021 ad oggi ha perso molto in borsa, passando da un picco di quasi 80$ agli attuali 14$.
In altre parole, negli ultimi anni acquistare Bitcoin sul mercato ha reso di più che minarli.
Gli acquisti BTC di Riot
E così Riot ha deciso di cambiare strategia, continuando a minare Bitcoin, ma al tempo stesso utilizzando anche i loro fondi per acquistare BTC sul mercato.
Hanno seguito l’esempio di MicroStrategy emettendo di recente un’obbligazione convertibile da 594 milioni di dollari, con cedola dello 0,75%, con i quali hanno acquisito 667 BTC a un prezzo medio di 101.135$.
Ora i 17.429 BTC posseduti da Riot hanno un valore di mercato potenziale di circa 1,8 miliardi di dollari.
Da notare che Riot in borsa capitalizza circa 4,6 miliardi di dollari, quindi una parte già significativa del suo valore viene dai BTC che hanno in cassa.
Da quando hanno iniziato ad acquistare Bitcoin, oltre che a minarli, sono riusciti ad incrementare di oltre il 100% il numero di BTC posseduti, in meno di un anno.
Nel medesimo periodo il prezzo delle loro azioni è passato da 10$ a 14$.
Va però anche sottolineato come il picco massimo del 2024, fatto registrare a febbraio, sia stato ad oltre 18$, e che il picco massimo del 2023 fu a 20$. Questo significa che la società ormai da tempo si porta dietro qualche problema che la sta penalizzando fortemente in borsa. Chissà se il mero possesso di 17.429 BTC riuscirà a ribaltare la loro situazione.
I problemi dei miner
Il mining di Bitcoin attualmente non soffre di alcun problema, e non si intravedono nemmeno segni di possibili sofferenze future.
Questo ragionamento però non vale per tutti i miner.
Con l’aumento del valore di mercato di BTC, e l’halving di aprile, la concorrenza in questo settore è aumentata molto.
Ad esempio la difficulty, che di fatto decide indirettamente quanta potenza di calcolo occorre per minare BTC, è ai massimi storici, toccati proprio ieri. Nei soli ultimi 12 mesi è aumentata da 67 a 108 T nonostante l’halving.
La conseguenza di ciò è che, inevitabilmente, aumentano i costi del mining, e ciò incide pesantemente soprattutto per i miner che non riescono ad acquistare energia elettrica a prezzi particolarmente bassi, o che hanno problemi finanziari.
Riot ad esempio sta soffrendo molto, mentre invece altre rivali un po’ meno. A questo punto per i miner che fanno fatica a minare con profitto potrebbe convenire optare invece per una strategia simile a quella di MicroStrategy, soprattutto se il prezzo di Bitcoin dovesse continuare a salire.