Ieri il prezzo di Bitcoin è sceso per la prima volta sotto i 100k dal 13 dicembre.
In altre parole, dopo meno di una settimana dall’ultima volta, è tornato sotto questa soglia psicologica molto importante.
Summary
Bitcoin e il fatidico livello dei 100k
La quota di 100.000$ per quanto riguarda il prezzo di Bitcoin è un’osservata speciale fin dal 2021.
All’epoca in particolare c’erano le proiezioni di PlanB, basate sul modello stock-to-flow (S2F), secondo le quali il prezzo di BTC nella seconda parte dell’anno avrebbe potuto superare ampiamente quella cifra.
A dire il vero PlanB sosteneva che le sue fossero delle vere e proprie previsioni, mentre in realtà erano solamente proiezioni basate sull’andamento passato. Le proiezioni basate sul passato sono valide solo fintantoché la situazione non cambia.
Nel 2021 ci fu invece un forte cambiamento, attorno a maggio (poco prima di metà anno).
Quel cambiamento fu dovuto ad un ban totale e definitivo della Cina nei confronti delle compravendite di Bitcoin. C’erano già stati in passato altri ban cinesi sulle crypto, ma nessuno era mai riuscito ad arrestare completamente il mercato crypto cinese.
Invece nella seconda metà del 2021 il mercato crypto cinese praticamente scomparve, facendo venire a mancare molti capitali al mercato crypto globale.
Ecco così che le proiezioni di PlanB di colpo divennero scorrette, ma non perchè fossero sbagliate: l’unico problema era che erano cambiate le condizioni generali del mercato.
Alla luce di ciò è possibile ipotizzare che, forse, qualora non fossero venuti a mancare i capitali cinesi il prezzo di Bitcoin avrebbe potuto raggiungere i fatidici 100k già anche nella seconda metà del 2021.
La situazione attuale
Il fatto è che, nel corso degli anni successivi, sebbene il ban cinese sia rimasto in atto i cinesi sono riusciti lo stesso a rientrare sul mercato crypto, utilizzando canali esteri.
E così oggi i capitali cinesi sono ampiamente tornati, nonostante il ban sia di fatto ancora in atto.
A ciò va aggiunto che dopo le presidenziali USA in genere il prezzo di Bitcoin riesce a tornare sui massimi storici del ciclo precedente, come accaduto già nel 2016 e nel 2020.
Pertanto non deve affatto stupire nè che il prezzo di BTC quest’anno abbia raggiunto e superato i massimi del 2021 già anche prima delle presidenziali USA, nè che dopo di esse sia riuscito addirittura a raggiungere per la prima volta i 100k.
Alla luce di tutto ciò che è accaduto negli ultimi quattro anni, è possibile affermare che la situazione ora sembra proprio tornata alla normalità.
Bitcoin (BTC): la tenuta dei 100k
Ieri però i 100k non hanno tenuto.
A dire il vero, dopo essere sceso fino a 98.000$, il prezzo di Bitcoin in seguito è poi tornato velocemente sopra i 100.000$, tanto da riuscire poi a tornare anche sopra i 102.000$.
La domanda ora è: riuscirà a tenere i 100k?
Buona parte della risposta sta nel comportamento dei mercati americani.
Ieri infatti sono stati proprio i mercati americani a far tornare Bitcoin sotto i 100k.
Il punto chiave è stato il cambio di prospettiva della Fed nelle stime dei tagli dei tassi di interesse del 2025. Fino all’altro ieri i mercati si erano convinti che l’anno prossimo ci sarebbero stati almeno 4 tagli, mentre invece ieri la Fed ha chiaramente detto di essere più propensa ad immaginarne solo due, per ora.
La conseguenza è stata un forte ed improvviso riposizionamento dei mercati americani su questa nuova prospettiva, che ha causato forti perdite che hanno interessato anche i mercati crypto.
Ora però, a mente fredda, si possono fare anche altre ipotesi.
L’ipotesi del rimbalzo
La prima ipotesi è che oggi i mercati americani, dopo la correzione di rotta di ieri, possano tornare relativamente ottimisti.
Infatti il motivo che ha spinto la Fed a rivedere le proprie stime sul taglio dei tassi è che l’economia USA sta andando meglio del previsto.
Dati i tassi alti, ormai da molti mesi, ci si attendeva una flessione dell’economia statunitense, che invece sta continuando a performare sostanzialmente bene.
Se da un lato ciò significa che la Fed non potrà permettersi di abbassare troppo o troppo in fretta i tassi, onde evitare una recrudescenza dell’inflazione, dall’altro però significa che per il 2025 ci si potrebbero attendere risultati economici delle aziende USA migliori del previsto.
Pertanto da oggi in poi ci potrebbero esserci ulteriori riposizionamenti, ma magari stavolta verso l’alto.
L’altra ipotesi invece è che i mercati ieri abbiano proprio cambiato idea sul 2025, iniziando ad ipotizzare una situazione meno rosea del previsto. Tuttavia alla luce delle parole pronunciate ieri dal presidente della Fed, Jerome Powell, che sono state a tutti gli effetti l’innesco del calo, la prospettiva di un indebolimento dell’economia USA nel 2025 sembrerebbe in realtà essere remota.
Il futuro di Bitcoin
Per quanto riguarda Bitcoin in teoria esistono ancora speranze che il suo prezzo possa salire ulteriormente, magari anche ben oltre i 100k.
A tal proposito vi sono due dinamiche relativamente prevedibili che possono aiutare a comprendere cosa potrebbe accadere.
La prima è quella che vede rinviare a gennaio molte vendite in profitto per poter far slittare di un anno il pagamento delle tasse sulle plusvalenze. Questa dinamica, che potrebbe anche essere alla base del record storico dell’altro ieri, suggerisce che a partire dai primi di gennaio il trend di crescita potrebbe anche momentaneamente invertirsi. Si tratta comunque di una dinamica solamente di medio/breve periodo.
La seconda è quella che riguarda il Dollar Index.
Il prezzo di Bitcoin tende ad essere inversamente correlato al Dollar Index, e storicamente il Dollar Index tende a scendere nei dodici mesi successivi alle presidenziali USA.
Nel 2016, ad esempio, quando Trump vinse per la prima volta, il Dollar Index iniziò a scendere solamente a fine dicembre, e proprio ieri ha fatto segnare il picco massimo annuale del 2024 ben oltre i 108 punti. Se questa prospettiva si avvererà, è possibile che il prezzo di BTC possa salire ancora nei prossimi dodici mesi.