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L’Italia sanziona OpenAI: multa da 15 milioni di euro per violazioni della privacy

L’Italia multa OpenAI per 15 milioni di euro, accusandola di violazioni delle normative sulla privacy legate a ChatGPT. Il Garante ordina una campagna pubblica per sensibilizzare sull’uso dei dati personali e sui diritti degli utenti.

Vediamo in questo articolo tutti i dettagli. 

Il Garante italiano, dopo la multa, impone a OpenAI una campagna di sensibilizzazione pubblica di sei mesi su ChatGPT 

L’Italia ha preso una posizione decisa nei confronti di OpenAI, multando l’azienda per 15 milioni di euro a seguito di un’indagine che ha rivelato gravi violazioni delle normative sulla privacy. 

L’Autorità italiana per la protezione dei dati personali (IDPA), conosciuta anche come Garante, ha dichiarato che OpenAI non ha rispettato i requisiti fondamentali del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). 

Sollevando di conseguenza preoccupazioni sul trattamento dei dati personali degli utenti di ChatGPT. 

Secondo il Garante, l’indagine ha evidenziato che OpenAI ha elaborato dati personali senza fornire una base giuridica adeguata e senza trasparenza nei confronti degli utenti. 

Inoltre, l’azienda non ha notificato tempestivamente una violazione dei dati avvenuta nel marzo 2023, contravvenendo alle disposizioni del GDPR. Un ulteriore punto critico riguarda l’assenza di meccanismi di verifica dell’età. 

Questa lacuna ha esposto i minori di 13 anni a potenziali rischi derivanti dall’interazione con ChatGPT, una tecnologia avanzata non sempre adeguata al loro livello di sviluppo e autoconsapevolezza.

Il Garante, nella sua dichiarazione del 20 dicembre, ha affermato in merito quanto segue: 

“Inoltre, OpenAI non ha previsto strumenti per verificare l’età degli utenti, aumentando il rischio di accesso da parte di minori non adeguatamente tutelati.” 

Campagna di sensibilizzazione obbligatoria

Oltre alla multa, l’IDPA ha imposto a OpenAI di condurre una campagna di sensibilizzazione pubblica di sei mesi. 

Questa iniziativa, che dovrà coinvolgere radio, televisione, giornali e piattaforme online, avrà l’obiettivo di educare il pubblico sul funzionamento di ChatGPT e sull’uso dei dati personali.

La campagna dovrà informare sia gli utenti sia i non utenti sui diritti legati alla protezione dei dati personali, come l’opposizione, la rettifica e la cancellazione dei dati. 

Al termine del periodo di sensibilizzazione, gli utenti dovranno essere pienamente consapevoli delle modalità per esercitare i propri diritti ai sensi del GDPR.

L’intervento dell’Italia rappresenta un caso esemplare nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale e sottolinea l’importanza di proteggere i dati personali in un contesto tecnologico sempre più complesso. 

Il Garante ha collaborato con il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) per sviluppare linee guida e misure correttive che possano essere applicate a livello internazionale.

Inoltre, ricordiamo che l’Italia è stato il primo paese occidentale a bloccare temporaneamente ChatGPT nel marzo 2023 per questioni di privacy. 

Questo provvedimento ha generato dibattiti globali sull’equilibrio tra innovazione tecnologica e protezione dei dati. 

Dopo un dialogo tra OpenAI e le autorità italiane, il divieto è stato revocato il 29 aprile, a condizione che l’azienda adottasse misure di trasparenza e protezione.

La reazione di OpenAI e impatti futuri

Ad ogni modo, l’atteggiamento collaborativo di OpenAI durante l’indagine ha contribuito a ridurre l’entità della sanzione. 

L’azienda ha anche spostato la sua sede europea in Irlanda, passando sotto la giurisdizione dell’Autorità irlandese per la protezione dei dati (DPC). Tuttavia, il Garante italiano continuerà a monitorare l’implementazione delle misure correttive.

Questa vicenda potrebbe segnare un punto di svolta per la regolamentazione dell’intelligenza artificiale. 

Le aziende tecnologiche, compresa OpenAI, dovranno adottare un approccio più trasparente e conforme alle normative, assicurando che le loro innovazioni rispettino i diritti fondamentali degli utenti.

Alessia Pannone
Alessia Pannone
Laureata in scienze della comunicazione e attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in editoria e scrittura. Scrittrice di articoli in ottica SEO, con cura per l’indicizzazione nei motori di ricerca, in totale o parziale autonomia.
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