Secondo VanEck, gli USA potrebbero ottenere una riduzione del 35% del loro debito nazionale nei prossimi 25 anni grazie alla riserva strategica in Bitcoin.
A dire il vero si tratta solo di una proiezione, e non di una previsione, ma i calcoli che sono stati effettuati sono comunque interessanti da analizzare.
Summary
Il debito USA e la risoluzione con Bitcoin secondo VanEck
Il debito nazionale degli USA nel 2024 è salito sopra i 36.000 miliardi di dollari.
Da notare che un anno fa era di circa 34.000 miliardi, quindi negli ultimi dodici mesi è aumentato di circa il 6%.
Cinque anni fa era di 23.000 miliardi, e dieci anni fa di 18.000.
Questo significa che da fine 2014 a fine 2019 aumentò di circa il 28%, mentre dal 2019 ad oggi è aumentato addirittura del 56%.
Va però ricordato che il grosso dell’incremento c’è stato nel 2020, quando il governo Trump fu costretto a prendere misure straordinarie per combattere la pandemia.
Infatti negli ultimi quattro anni è aumentato del 24%, mentre nei quattro anni precedenti al 2020 aumentò del 21%.
Si tratta comunque di incrementi significativi e continuativi, basati su un trend che non accenna ad invertirsi.
Vi sono molte preoccupazioni riguardo questo trend, tanto che persino il Presidente della Fed, Jerome Powell, di recente ha dichiarato di ritenerlo insostenibile sul lungo periodo.
La riduzione del debito
Ridurre quel debito è talmente difficile che di fatto nessuno ci riesce.
Praticamente cresce ininterrottamente dal 2001, e la riduzione del 2000 fu davvero estremamente limitata e di durata brevissima, tanto da non interrompere il trend di crescita iniziato molti decenni prima.
A dire il vero l’inflazione un po’ aiuta a renderlo meno insostenibile, perché aumentando i prezzi aumentano anche gli incassi dello Stato derivanti da imposte e tasse varie.
Da notare che dieci anni fa l’inflazione era bassissima, 0,8%, e fino a due anni fa era rimasta praticamente sempre sotto il 2%, tranne in relativamente rare occasioni.
Invece nel 2022 schizzò fin sopra il 9%, per poi scendere al 3,4% a fine 2023 ed a 2,7% a novembre 2024.
Quindi l’incremento del valore reale del debito USA negli ultimi due anni abbondanti è stato minore rispetto a quello degli anni precedenti, nonostante invece l’incremento del valore nominale sia stato maggiore.
Ora però che l’inflazione sta tornando verso il 2%, la sostenibilità del debito torna ad essere più difficoltosa, soprattutto se continuasse ad aumentare a tale ritmo.
Il ruolo di Bitcoin
Il ragionamento di VanEck parte dalla proposta dalla senatrice Cynthia Lummis di arrivare a far detenere agli USA 1 milione di Bitcoin.
Va però sottolineato che ad oggi non c’è assolutamente alcuna certezza che tale proposta venga approvata dal Congresso.
In realtà l’ipotesi che il presidente Trump possa prima o poi istituire una riserva strategica in Bitcoin, una volta entrato in carica il 20 gennaio, sembra decisamente probabile, ma ciò che ha promesso Trump di fatto è solo l’idea di non vendere i circa 200.000 BTC già detenuti dal governo USA grazie a sequestri e confische effettuato in passati a vari criminali.
Invece la proiezione di VanEck su basa sulla proposta Lummis, che a dirla tutta pare un po’ improbabile che venga approvata.
D’altronde l’ipotesi di VanEck per l’appunto è soltanto una proiezione, e non una vera previsione.
I calcoli di VanEck: Bitcoin è in grado di ridurre il debito USA
Secondo quanto sostenuto dal responsabile della ricerca sugli asset digitali di VanEck, Matthew Sigel, e dall’analista Nathan Frankovitz in un rapporto pubblicato pochi giorni fa, una riserva di un milione di BTC potrebbe consentire agli Stati Uniti di ridurre il proprio debito nazionale del 35% se il prezzo di Bitcoin arrivasse a superare i 42 milioni di dollari entro il 2049.
Immaginare che nel 2049 il prezzo di Bitcoin salga a 42 milioni di dollari è in realtà un chiaro azzardo, ma è interessante come gli analisti di VanEck siano arrivati a tale cifra.
Nel report ad un certo punto compare un grafico.
Si tratta di una proiezione della crescita del debito USA rispetto alle riserve di Bitcoin basata sull’ipotesi di un CAGR del 25% di BTC.
Il CAGR (Compounded Average Growth Rate) è il tasso annuo di crescita composto, ed in questo caso riguardo il prezzo di BTC è impostato al 25%.
Il punto è proprio questo: perchè 25%?
La crescita di Bitcoin
Se si prende come riferimento il primo prezzo disponibile per Bitcoin sui mercati pubblici, ovvero gli 0,06$ del 2010, il CAGR fino ad oggi sarebbe di molto superiore al 25%.
Invece se si prendono come riferimenti i massimi storici dal 2017 in poi, ovvero da quando il prezzo di Bitcoin superò per la prima volta i 10.000$, il CAGR risulta essere effettivamente del 25%.
Dal confronto tra questi due calcoli però emerge che, in realtà, il CAGR è in calo, tanto che prendendo come riferimento il massimo del 2013 questa percentuale sale al 50%, mentre prendendo come riferimento i massimi del 2021 si scende al 15%.
Quindi non solo un CAGR del 25% da qui fino al 2049 sembra improbabile, ma sembra anche decisamente probabile che nel corso dei prossimi decenni questa percentuale continuerà a scendere.
Ad esempio se il CAGR di BTC si riducesse del 40% ogni quattro anni, il suo prezzo nel 2049 sarebbe di 250.000$.
Questo significa che a seconda di come viene effettuata la proiezione si ottengono risultati enormemente diversi.