Chi vuole investire in criptovalute può seguire gli stessi step che si utilizzano per acquistare gli asset tradizionali, come azioni o fondi comuni di investimento, in quanto le nozioni di base sono più o meno le stesse.
Come per qualsiasi investimento, è una buona idea iniziare studiando per bene le criptovalute, ovvero le loro caratteristiche uniche e come si possono inserire all’interno del proprio piano di investimento.
Ecco quali sono i passaggi da seguire per comprare criptovalute e custodirle nel modo migliore.
Summary
Come comprare criptovalute: i passi da seguire
1. Scegliere quale criptovaluta acquistare
Esistono molte opzioni per gli investitori in criptovalute, in quanto gli asset digitali a disposizione sono molti. Per questo è bene capire quale aggiungere al proprio crypto wallet. Bitcoin è stata la prima criptovaluta di successo e mantiene il valore complessivo più alto.
Con l’introduzione degli ETF spot su Bitcoin nel 2024, BTC è diventato più accessibile che mai: gli ETF spot possono essere infatti negoziati all’interno di conti di intermediazione tradizionali senza la necessità di un exchange dedicato.
Ethereum ha la seconda più alta capitalizzazione di mercato: la sua capacità di eseguire programmi e smart contract, ovvero accordi che i computer possono eseguire automaticamente, gli conferisce più funzionalità di Bitcoin. Anche gli ETF spot su Ethereum sono ora disponibili all’interno di conti di intermediazione tradizionali.
Per quanto riguarda le altre altcoin, ce ne sono varie a disposizione e molte hanno finito per costituire delle vere e proprie nicchie, come le meme coin, i token AI, quelli legati all’iGaming e così via.
Prima di acquistare, è bene avere le idee chiare su quali siano i propri obiettivi per questo investimento: si spera che aumenti di valore? Oppure si vogliono usare le criptovalute per delle transazioni? O ancora si è interessati a utilizzare la tecnologia sottostante tramite app decentralizzate?
In base a tutto ciò è possibile quindi decidere su quali asset indirizzarsi.
2. Decidere dove acquistare criptovalute
Il modo più diretto per acquistare criptovalute è tramite un exchange: ce ne sono tre tipi principali tra cui scegliere. Il primo è l’exchange centralizzato, che agisce come una terza parte che supervisiona le transazioni per dare ai clienti la certezza di ottenere ciò per cui pagano.
Questi exchange in genere vendono criptovalute a prezzi di mercato e guadagnano sulle commissioni. Sebbene gli exchange centralizzati siano relativamente facili da usare, possono anche essere un bersaglio allettante per gli hacker, dato il volume di criptovalute che scorre al loro interno.
Gli exchange di criptovalute pure-play, per esempio, come Coinbase, Gemini e Kraken, non danno accesso ad asset principali come azioni e obbligazioni, ma in genere hanno una selezione molto migliore di criptovalute e più opzioni di archiviazione delle criptovalute sulla piattaforma, quindi sono tra quelli da preferire.
Chi è più abituato a investire con i conti di intermediazione tradizionali, può utilizzare broker online che offrono accesso alle criptovalute e alle azioni, come Robinhood, Interactive Brokers e Fidelity: si tratta degli exchange all-in-one.
Infine, per gli investitori più avanzati, ci sono exchange decentralizzati le cui commissioni possono essere inferiori a quelle applicate dalle piattaforme centralizzate. Questi possono essere più difficili da usare e richiedere più know-how tecnico, ma possono anche offrire alcuni vantaggi in termini di sicurezza perché non esiste un singolo obiettivo per un attacco informatico.
Al loro interno, le criptovalute possono anche essere scambiate tramite transazioni peer-to-peer.
3. Scegliere come pagare
Ci sono varie possibilità: si può pagare tramite il denaro fiat, infatti, sebbene ci siano migliaia di criptovalute scambiate in tutto il mondo, le opzioni più popolari sono ampiamente disponibili per l’acquisto in valute legali.
Si può però pagare anche con altre criptovalute: chi possiede già delle criptovaluta, potrà usarle per fare trading con altre, ma sarà altresì necessario verificare che il proprio exchange consenta il trading tra gli asset di cui si è interessati. Non tutte le criptovalute possono essere scambiate direttamente tra loro e alcune piattaforme hanno più coppie di trading di altre.
Inoltre, la maggior parte degli exchange consente di effettuare bonifici bancari e di usare carte di credito, anche se questa può essere una mossa rischiosa con un asset volatile come la criptovaluta, perché i costi degli interessi possono aggravare le perdite se gli investimenti perdono valore.
4. Decidere come conservare le criptovaluta
Le criptovalute richiedono una chiave privata, che dimostra chi è il proprietario delle criptovalute ed è necessaria per effettuare le transazioni. Se si perde la propria, si perde l’accesso alle proprie criptovalute e, allo stesso modo, se qualcuno si impossessa della propria chiave, diventa automaticamente proprietario delle nostre crypto.
Chi detiene le criptovalute di solito utilizza i wallet digitali per conservarle in modo sicuro, ma c’è chi sceglie di tenere la propria criptovaluta sull’exchange o sulla piattaforma sulla quale l’hanno acquistata.
Questa decisione ha alcuni vantaggi: prima di tutto esternalizza le complessità a una terza parte che porta un po’ di competenza sul tavolo, poi non si devono conservare le proprie chiavi private, che sono già lì ogni volta che vi si accede.
Lo svantaggio è che se il provider subisce una violazione della sicurezza o se qualcuno hackera le proprie credenziali individuali, le proprie criptovalute potrebbero essere a rischio. L’alternativa sono i wallet di criptovalute: le opzioni di self-storage sono generalmente divise in due categorie, hot wallet e cold wallet.
Gli hot wallet hanno una certa connettività Internet, il che potrebbe renderli più facili da usare ma potrebbe esporre l’utente ad alcune vulnerabilità di sicurezza. I cold wallet sono irraggiungibili per chiunque non abbia il dispositivo fisico, ma richiedono più impegno per essere utilizzati.
Inoltre ci sono wallet custodial e non custodial. La differenza principale risiede nel controllo delle chiavi private, l’elemento cruciale che consente l’accesso ai fondi del wallet: un wallet custodial, offerto da piattaforme come Coinbase o Kraken, prevede che una terza parte gestisca la chiave privata.
Al contrario, un wallet non custodial dà all’utente il pieno controllo della propria chiave privata, per cui la responsabilità esclusiva di proteggere gli asset è del proprietario. Tra questi spicca Best Wallet, un wallet multi-chain progettato per una gestione versatile e orientata alla privacy degli asset digitali.
Best Wallet integra un ecosistema web 3 completo, che supporta token e NFT da più blockchain, ovvero Bitcoin, Ethereum, Polygon e Solana. Inoltre Best Wallet ha il proprio token, attualmente in prevendita, BEST, che ha superato $6 milioni di fondi raccolti al momento.
BEST alimenta l’ecosistema di Best Wallet e offre agli utenti vantaggi come la riduzione dei costi di transazione, l’accesso anticipato a nuovi progetti, premi di staking più elevati e molto altro ancora.
Inizialmente destinata ai soli possessori di Best Wallet, la prevendita di BEST ora è estesa a tutti, con un token venduto al momento a $0,02345: per partecipare, basta accedere alla pagina ufficiale del progetto e collegare il proprio crypto wallet, seguendo le istruzioni presenti sul sito.
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