Il piano di riorganizzazione di FTX è operativo: i rimborsi agli utenti sono iniziati. Con priorità per i crediti inferiori a $50.000, gli utenti devono completare le richieste entro 60 giorni, ma le critiche sul sistema di rimborso persistono.
Vediamo in questo articolo tutti i dettagli.
Summary
Polemiche sul piano dei rimborsi di FTX: critiche ai criteri basati sui prezzi del 2022
L’exchange di criptovalute FTX, dichiarato fallito nel novembre 2022, è entrato in una nuova fase cruciale: il processo dei rimborsi degli utenti.
Con il piano di riorganizzazione approvato nell’ottobre 2024 e divenuto operativo il 3 gennaio 2025, gli utenti che hanno subito perdite possono finalmente iniziare a recuperare i loro fondi. Tuttavia, mentre il processo avanza, non mancano le polemiche.
Secondo il piano di rimborso, gli utenti con crediti fino a $50.000 riceveranno la priorità. Questi rimborsi dovrebbero essere completati entro 60 giorni dall’avvio del processo, ossia entro marzo 2025.
Per accedere al rimborso, i clienti devono presentare una richiesta tramite il sito ufficiale di FTX.
La procedura è stata annunciata come trasparente e sicura, ma non priva di rischi: gli amministratori di FTX hanno avvertito gli utenti di stare attenti a possibili e-mail di phishing, che potrebbero imitare quelle ufficiali dell’exchange.
La collaborazione con Kraken e BitGo, due importanti attori del settore, è stata fondamentale per garantire la distribuzione dei fondi.
Entrambe le piattaforme hanno già iniziato a inviare comunicazioni agli utenti coinvolti, avviando il processo di verifica delle richieste.
Nonostante i progressi, il piano di riorganizzazione non ha ottenuto il consenso unanime degli utenti di FTX.
Alcuni creditori hanno criticato aspramente la decisione di basare i rimborsi sui prezzi delle criptovalute detenute dall’exchange al momento del fallimento, nel novembre 2022.
All’epoca, il valore di Bitcoin e di altre criptovalute era significativamente inferiore rispetto agli attuali livelli di mercato. Ad esempio, il prezzo di Bitcoin è cresciuto di oltre il 400% da allora.
Questa disparità ha portato molti utenti a ritenere ingiusto il sistema di rimborso, che non tiene conto dell’apprezzamento dei valori degli asset negli ultimi due anni.
Inoltre, il piano prevede che il 98% degli utenti riceva il 119% del valore dichiarato dei propri fondi, ma resta l’insoddisfazione per il mancato adeguamento ai prezzi attuali.
La saga legale di FTX
Il crollo di FTX ha scosso il settore delle criptovalute, portando a numerose accuse e condanne nei confronti dei dirigenti dell’exchange.
Tra i principali coinvolti, l’ex CEO Sam Bankman-Fried (SBF), l’ex CEO di Alameda Research Caroline Ellison e l’ex co-CEO di FTX Digital Markets Ryan Salame sono stati tutti condannati a pene detentive per il loro ruolo nella frode.
Al contrario, Nishad Singh, ex direttore tecnico, e Gary Wang, co-fondatore di FTX, sono riusciti a evitare il carcere, probabilmente grazie alla collaborazione con le autorità nelle indagini.
Nel frattempo, SBF ha presentato ricorso contro la sua condanna, cercando di ribaltare il verdetto.
L’impatto sul settore e non solo
Con il piano di riorganizzazione in corso, si stima che FTX debba distribuire circa 16 miliardi di dollari per completare il rimborso degli utenti.
Questo processo potrebbe segnare il capitolo finale di una delle più grandi crisi nella storia delle criptovalute, offrendo un minimo di giustizia agli investitori colpiti.
Tuttavia, il caso FTX lascia un’eredità complessa. Da un lato, evidenzia la necessità di regolamentazioni più rigorose per prevenire frodi e collassi simili in futuro.
Dall’altro, mostra come le criptovalute e gli exchange rimangano soggetti a rischi elevati, sia per gli utenti che per gli operatori del settore.
In conclusione, il processo di rimborso di FTX rappresenta una tappa fondamentale per chiudere una saga lunga e travagliata.
Mentre alcuni utenti riceveranno i loro fondi in tempi brevi, le critiche e le questioni irrisolte legate al piano di riorganizzazione continuano a gettare ombre sull’exchange e sul futuro del settore.