Ieri, la Fed ha annunciato di non aver tagliato i tassi di interesse a causa del fatto che l’inflazione è ancora elevata.
Tuttavia il prezzo di Bitcoin ha finito per reagire con una salita, dovuta in parte proprio a ciò che ha detto ieri in conferenza stampa il presidente Powell.
Summary
Fed: inflazione ancora elevata in USA
Gli ultimi dati disponibili, quelli relativi a dicembre, rilevano un’inflazione in crescita negli USA rispetto ai tre mesi precedenti.
Tuttavia, la Fed utilizza primariamente i dati riguardanti l’inflazione core per prendere le proprie decisioni, piuttosto che quelli molto volatili dell’inflazione generica.
A dicembre l’inflazione core negli USA è scesa al 3,2%, ma rimane di fatto ben sopra il target della Fed.
Anzi la riduzione rispetto ai mesi precedenti è stata minima, perchè da settembre a novembre è stata fissa al 3,3%, mentre già a luglio ed agosto era al 3,2%.
Di fatto pertanto è da sei mesi che l’inflazione core negli USA ha smesso di scendere, e ciò un po’ preoccupa la Fed per quanto riguarda il percorso intrapreso per riportarla al 2%.
Il taglio dei tassi della Fed
Il picco massimo degli ultimi anni raggiunto dai tassi di interesse della Fed è stato toccato a luglio dell’anno scorso, quando salirono al 5,5%.
Da allora sono rimasti su quel livello, particolarmente alto, fino a settembre, quando la Fed li ridusse di 50 punti base portandoli al 5%.
A quel punto sembrava essere stato intrapreso un percorso di decrescita dei tassi, che però per ora si è interrotto dopo l’ultimo taglio, a dicembre, che li ha portati al 4,5%.
In questo momento i mercati stanno scommettendo che molto probabilmente anche a marzo la Fed lascerà i tagli invariati (a febbraio il FOMC, che decide sui tassi, non si riunirà).
Fino alla prima metà di dicembre invece si ritenevano possibili altri tagli, per portare i tassi almeno al 4% in tempi relativamente brevi. Invece ad oggi si ipotizza che si possa arrivare al 4% solamente a fine anno, o con la riunione del FOMC di fine ottobre, o addirittura con quella di dicembre.
Cosa ha detto ieri la Fed in merito a tassi e inflazione
Il comunicato ufficiale che ha accompagnato la notizia del mancato taglio ieri ha leggermente spaventato i mercati, perché non conteneva più riferimenti espliciti al percorso di riduzione dell’inflazione, presenti invece nei precedenti comunicati simili.
Tuttavia in seguito, durante la solita conferenza stampa, il Presidente Jerome Powell ha smorzato i toni, di fatto descrivendo una situazione sostanzialmente buona, anche se con evidenti chiaroscuri.
Powell ha ribadito infatti che l’economia USA rimane forte, con una crescita del PIL che probabilmente supererà il 2% nel 2024.
Ha anche ricordato che le condizioni del mercato del lavoro sono sostanzialmente stabili, nonostante i tassi di interesse elevati, e soprattutto che la disoccupazione risulta essere bassa, in relazione a ciò che è successo negli ultimi anni.
Ha però citato molto spesso la parola “incertezza”, per indicare che la banca centrale in realtà non sta seguendo un percorso prestabilito, per quanto riguarda il taglio dei tassi, e che ogni decisione viene presa volta per vota a seconda dei nuovi dati che escono in continuazione, e che di fatto non sono prevedibili con precisione.
L’impatto sul prezzo di Bitcoin (BTC)
Di fatto si è trattato di una decisione e di una conferenza stampa neutre, tanto che i mercati finanziari hanno reagito con cautela.
Tuttavia rispondendo all’ultima domanda in conferenza stampa Powell ha dichiarato esplicitamente, e pubblicamente, che le banche USA non dovrebbero avere problemi di carattere normativo nel fornire servizi crypto ai cittadini, se lo faranno nel rispetto della legge.
Powell non si era mai espresso così chiaramente a riguardo, in pubblico, tanto che queste sue parole sono state interpretate dai mercati crypto come una sorta di cambiamento di tendenza. D’altronde la nuova amministrazione Trump è fortemente a favore del mercato crypto, pertanto anche la Fed ora ha meno timori a dichiararsi in qualche modo favorevole.
E così il prezzo di Bitcoin alla fine della conferenza stampa è salito da 103.000$ a 104.000$, mentre nel corso della notte è salito anche a 105.000$.
Dato che i mercati finanziari hanno reagito in modo sostanzialmente neutro agli eventi di ieri, questa risalita del prezzo di Bitcoin sembra proprio essere stata innescata da quell’ultima risposta data da Powell in conferenza stampa.
Se quindi da un lato la politica monetaria della Fed rimarrà restrittiva ancora per un bel po’, con un impatto negativo sui mercati finanziari statunitensi già tuttavia ampiamente scontato, le cose potrebbero cambiare per Bitcoin ed il settore crypto, perchè in questo mese di gennaio 2025 potrebbe essersi di fatto aperta una nuova epoca grazie alle nuove politiche USA. Ed è anche possibile che questo cambiamento epocale non sia ancora stato prezzato del tutto dai mercati.