La caduta di Bitcoin di ieri è arrivata all’improvviso, anche se una correzione era nell’aria.
Quello che in pochi si aspettavano era un calo così forte, dato che il prezzo di BTC rispetto a sette giorni fa ha perso più del 7%.
In realtà in passato si sono visti molti crolli ben più forti, e più rapidi, di quello di ieri, forse anche perchè la caduta di Bitcoin ad un certo punto si è fermata.
Summary
La caduta del prezzo di Bitcoin
La caduta tecnicamente è iniziata lunedì, quando il prezzo di Bitcoin (BTC) è sceso in poche ore da 96.000$ a meno di 94.000$.
A dire il vero nei mesi scorsi movimenti simili li aveva già fatti diverse volte, ed è per questo che di primo acchito non sembra preoccupante.
Il problema è che non si è fermato lì.
Infatti nel corso della successiva notte è sceso anche sotto i 91.000$, ed a quel punto era chiaro che si trattava di una vera e propria caduta, e non di una semplice oscillazione dovuta a volatilità.
Effettivamente in seguito il calo è continuato, fino a toccare un picco minimo giornaliero fin sotto gli 86.000$. Si tratta del punto più basso toccato dal prezzo di Bitcoin dopo il Trump trade che gli aveva permesso di salire per la prima volta nella storia sopra i 100.000$.
A quel punto però la caduta sembra essere terminata.
Il supporto ferma la caduta di Bitcoin
Il fatto è che sembra esserci un supporto posizionato attorno agli 89.000$, o poco sotto.
Ieri nel giro di poche ore, dopo un paio di brevi crolli dovuti alle liquidazioni forzate delle posizioni long in leva, c’è stato un rimbalzo, e non a caso il prezzo di BTC grazie a quel rimbalzo si è portato proprio sopra quota 89.000$.
Ora sono dodici ore consecutive che oscilla proprio attorno o poco sotto quella soglia.
Non si tratta di una soglia casuale.
Premettendo che il Trump trade è iniziato più o meno da quota 69.000$, ed ha portato il prezzo di BTC a far registrare il suo massimo storico sopra quota 109,000$, 89.000$ è esattamente a metà tra questi due valori.
Il livello di 70.000$ in questo momento può essere considerato quello di riferimento, anche perché nel corso dell’anno scorso molto spesso Bitcoin è rimasto più o meno in quei paraggi.
Anche 110.000$ possono essere considerati un livello di riferimento, ma massimo. Infatti fin dal principio sembrava che una volta iniziata la bullrun innescata dalla vittoria elettorale di Trump quello potesse essere l’approdo di tale bull run, ed il fatto che questo livello non sia stato abbattuto potrebbe anche essere il motivo della fine della bullrun stessa.
Pertanto gli attuali 89.000$ circa non sono solo l’esatto centro tra 69.000$ e 109.000$, ma rischiano anche di essere lo spartiacque tra la fine dell’attuale bull-market, ed una sua eventuale ripresa.
Le previsioni sul prezzo di Bitcoin
Purtroppo diverse previsioni che circolano sembrano indicare come più probabile la prima ipotesi, ovvero che il bull-market iniziato a novembre potrebbe essere terminato.
Ma ciò comunque non significa che non possa riprendere tra un po’.
Ad esempio il Global Economist di Kraken, Thomas Perfumo, dice:
“Il calo di Bitcoin sotto i 90.000 dollari ha sollevato dubbi sul fatto che il ciclo abbia raggiunto il suo picco, ma i dati raccontano una storia diversa. Storicamente, i massimi dei cicli principali coincidono con un calo della dominance di Bitcoin verso il 40%, quando gli investitori si spostano in massa sugli altcoin. Al momento, la dominance resta forte intorno al 60%, indicando che lo slancio del mercato non ha ancora raggiunto un picco speculativo.
Allo stesso tempo, la capitalizzazione di mercato delle stablecoin è cresciuta dell’11% dall’inizio dell’anno, segnalando un continuo impiego di capitale on-chain. Questi indicatori strutturali suggeriscono che il mercato crypto nel suo complesso abbia ancora margine di crescita”.
Probabilmente è soprattutto una questione di tempistiche.
Va ricordato che qualcosa del genere accadde anche sia nel 2017 che nel 2021, ovvero durante i due ultimi grandi bull-market. In entrambi i casi infatti ad un certo punto di fu una forte correzione che durò mesi. Il bull-market però poi si riprese, anche se non velocemente.
Il bear-market
Allo stato attuale comunque non si intravedono segni di un possibile inizio a breve di un bear-market.
Questo però è vero solo se si analizza l’andamento del prezzo di Bitcoin, perchè sulle altcoin la situazione è ben peggiore.
Tuttavia va ricordato che i mercati crypto sono ancora ampiamente dominati dal solo BTC, quindi se questo dovesse riprendersi si dovrebbero riprendere anche i mercati crypto nel loro complesso.
Pertanto se da un lato osservando l’andamento dei prezzi delle altcoin può assolutamente venire il dubbio che si sia entrati in un bear-market, osservando invece quello di Bitcoin tale dubbio non affiora, e ciò conta ben di più del fatto che il mercato delle altcoin sia in forte sofferenza.
Va però sottolineato che l’attuale situazione è figlia anche e soprattutto della debolezza dei mercati finanziari tradizionali, molto preoccupati dal fatto che la guerra commerciale di Trump a colpi di dazi possa danneggiare in modo ampio e profondo l’intera economica globale.