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Bitcoin affronta una brutale correzione, ma c’è ancora una speranza per i tori

Bitcoin è visibilmente in affanno. Il prezzo della principale crypto è sceso del 26% circa dai massimi storici, facendo evaporare $400 miliardi di capitalizzazione e distruggendo il sentiment del mercato.

Gli investitori sono ora spaventati dalle aggressive politiche dei dazi di Donald Trump che favoriscono una risalita dell’indice del dollaro USA, mentre drenano interesse per gli asset speculativi. Il pump, precedentemente innescato con le presidenziali statunitense , è stato completamente annullato.

Tuttavia, c’è ancora un barlume di speranza per gli holders: storicamente dei drawdown come questi anticipano un forte rimbalzo, che potrebbe concretizzarsi in un nuovo rally del mercato. Nel frattempo i dati on-chain ed il comportamento delle whales ci offrono preziosi indizi sulla price action futura di Bitcoin.

Perché Bitcoin sta scendendo? Una panoramica completa

In un momento delicato come questo, tutti si chiedono perché Bitcoin stia scendendo e cosa abbia innescato un movimento ribassista così marcato. Le risposte sono da ricercarsi verosimilmente al di fuori del contesto crittografico, all’interno della più complessa sfera macroeconomica. Infatti, parallelamente a Bitcoin, anche l’S&P500 sta dando brutte sorprese, perdendo oltre il 4% negli ultimi 5 giorni.

Donald Trump rappresenta uno degli attori protagonisti di questo dump dei mercati finanziari, visto che le sue politiche estere non sembrano essere state prese bene dagli investitori. Di recente il nuovo presidente degli Stati Uniti ha annunciato che dal 4 marzo imporrà dazi commerciali su Canada e Messico, raddoppiando inoltre la tariffa universale del 10% applicata alle importazioni dalla Cina. Le imposte sulle importazioni hanno toccato anche l’Unione Europea, che da aprile 2025 subirà un aumento sul proprio export USA.

Tutto ciò si ripercuote negativamente sull’inflazione statunitense, con un aumento delle pressioni sui prezzi che potrebbe rendere più difficile per la Federal Reserve adottare una politica monetaria espansiva. Di conseguenza ci potrebbero essere meno tagli dei tassi di interesse rispetto a quelli previsti solo pochi mesi fa, influenzando al ribasso l’andamento delle borse speculative come quella di Bitcoin.

Chi ha tratto vantaggio da questo scenario è solamente l’indice del dollaro USA (DXY), che nella giornata di giovedì 27 febbraio è salito dello 0,77%. Solitamente l’andamento di DXY è inversamente proporzionale alla crescita di Bitcoin ed azioni. Non a caso durante il bear market del 2022 questo indice è verso i massimi locali a 114 punti. Poiché il dollaro USA è la valuta di riserva mondiale, le sue variazioni di prezzo possono influire sul potere d’acquisto di individui e istituzioni e influenzare la domanda verso asset più rischiosi.

Fonte: https://www.tradingview.com/chart/1hwwyywT/?symbol=TVC%3ADXY

La settimana di trading peggiore da giugno 2022 per BTC

Con l’ultimo drop di prezzo, Bitcoin ha registrato la performance settimanale peggiore da giugno 2022, quando il suo valore crollò di circa un terzo. In quell’occasione Coinbase veniva accusata dalla SEC di operare senza licenza e di offrire titoli non registrati. Questa volta invece abbiamo Bybit, secondo exchange del mercato crypto per volumi spot, che è stato hackerato per 1,5 miliardi di dollari in $ETH dai nordcoreani del gruppo Lazarus.

Al momento della scrittura dell’articolo, Bitcoin segna una settimana disastrosa del -18%, scendendo pericolosamente sotto il supporto degli $80.000. Con questo sell-off, la moneta è andata a colmare il gap del CME che si era formato a metà novembre. Qualche analista sostiene che da qui si potrebbe andare a testare livelli di prezzo inferiori, mentre altri credono che da qui partirà un impulso rialzista. Ricordiamo che c’è un altro piccolo gap CME a $93.000 che attende di essere riempito.

Fonte: https://x.com/DariuszKowalc11/status/1895410370665140264

Secondo i dati on-chain,negli ultimi 3 giorni le perdite realizzate dai trader di Bitcoin superano la quota di 3 miliardi di dollari. Si tratta di uno dei valori più bearish da agosto 2024, quando si era concluso il carry trade in yen e la criptomoneta toccava i $49.000.

Pensate inoltre che l’ultima candela settimanale del grafico BTC-USDT rappresenta la peggiore di sempre in termini di excursus di prezzo, con un’ampiezza complessiva di quasi $18.000.

In totale, secondo i dati di TradingView, la capitalizzazione di mercato delle criptovalute ha perso ben 1,1 trilioni di dollari, portando il totale a 2,59 trilioni di dollari. Gran parte di questa fuga è ad opera dei retails che hanno acquistato nell’ultimo mese e sono caduti in panico con il crollo dei mercati. Secondo IntoTheBlock, attualmente ci sono ancora 6,34 milioni di indirizzi “out of the money” su Bitcoin, che hanno acquistato ad un prezzo compreso tra gli $86.000 e i $106.000.

Fonte: https://app.intotheblock.com/coin/BTC/deep-dive?group=financials&subgroup=inAndOut

I trader a margine di Bitfinex approfittano degli sconti e vanno long su Bitcoin

Mentre il prezzo di Bitcoin affronta un pesante ritracciamento, alcuni utenti approfittano per fare compere sul mercato e mediare le proprie posizioni. In particolare i trader dell’exchange Bitfinex, noto per la sua presenza di investitori whales, sembra stiano scommettendo fortemente su un rimbalzo imminente della criptovaluta. Il numero di BTC  acquistati su Bitfinex con denaro preso in prestito è infatti salito a più di 60.000 BTC da 50.773 questo mese.

Solitamente gli investitori di questa piattaforma tendono a prevedere con precisione i picchi ed i bottom del mercato delle criptovalute. Questi traders, detentori di grandi quantità di bitcoin, accumulano durante i downtrend o nelle fasi di rangebound, e vendono nei momenti di maggiore hype. Questo schema è stato evidente durante i massimi di mercato del 2021 e del 2024. Ad esempio a metà dello scorso anno la loro partecipazione era molto attiva, viste le grandi opportunità speculative subentrate con il dip estivo delle quotazioni.

In questi giorni, una balena di Bitfinex pare abbia fatto shopping acquistando ben 4.000 BTC, pari a 323 milioni di dollari. Lo stesso utente aveva accumulato 70.000 BTC tra i $40.000 ed i $16.000 durante il crash di Luna e di FTX nel 2022, per poi rivenderli tra i $40.000 e i $70.000 nel 2024. Il suo nuovo portentoso acquisto suggerisce che nonostante l’outlook ribassista, Bitcoin potrebbe riprendersi molto bene nei prossimi mesi.

L’indice della paura ed avidità di Coinglass, segna un valore di estrema paura, raramente osservabile sul mercato. Nell’ultimo anno infatti il mercato ha visto solo quattro giorni di paura estrema. Probabilmente il trader di Bitfinex avrà avuto come mentore il vecchio barone Rothschild, che all’inizio del XIX secolo recitava la saggia frase “Il momento di comprare è quando il sangue scorre nelle strade”.

Fonte: https://x.com/Cointelegraph/status/1895199947646964195/photo/1

Siamo nel mezzo di un gigantesco dip o agli albori di un nuovo bear market?

Al momento, prevedere l’andamento futuro di Bitcoin è particolarmente difficile, soprattutto a causa delle numerose variabili macroeconomiche in gioco. Secondo diverse proiezioni, l’asset crittografico ha ancora margine per un’ultima spinta rialzista, che potrebbe culminare in un nuovo massimo storico e segnare la chiusura della bull run. Tuttavia, l’analisi tecnica indica un crescente controllo da parte degli orsi, aumentando il rischio di una fase di deprezzamento. Se questa tendenza dovesse consolidarsi, potrebbe dare il via a un prolungato bear market.

A Bitcoin serve un catalizzatore che possa giustificare un forte rimbalzo del prezzo, ristabilendo gli equilibri tipici del mercato rialzista. Uno di questi potrebbe essere l’inclusione della moneta come asset di riserva della Treasury USA, come promesso più volte da Donald Trump. Un altro fattore che potrebbe riportare vivacità sul mercato è la fine della guerra tra Russia e Ucraina, che ridurrebbe l’incertezza geopolitica e favorirebbe un clima più stabile per gli investimenti.

Il supporto più grande per Bitcoin è in zona $73.000 dollari: una sua rottura, confermata da una chiusura inferiore con una candela settimane, darebbe ulteriore vigore agli shortisti. Un recupero della resistenza a $89.000 creerebbe invece maggiore fiducia nel considerare il pattern attuale come un grande costrutto di bottom. La criptovaluta sta manifestando  la sua caratteristica più preziosa, nonché la più crudele, ovvero l’imprevedibilità.

Le previsioni di Polymarket suggeriscono che tutto potrà succedere nel 2025, con Bitcoin che potrà toccare i $200.000 dollari così come potrà rivisitare il top del bull market del 2017 a $20.000 dollari. Ognuno giochi la sua partita.

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Fonte: https://polymarket.com/event/what-price-will-bitcoin-hit-in-2025?tid=1740748459202
Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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