Bybit, noto exchange di criptovalute, ha proposto alla DAO di ParaSwap di restituire le commissioni ottenute attraverso transazioni effettuate dal gruppo di hacker Lazarus.
Nel mondo della finanza decentralizzata (DeFi), questo evento ha sollevato questioni etiche e legali significative, soprattutto tra i più sostenitori degli ideali decentralizzati.
Summary
Il contesto dell’hack e la proposta di Bybit alla DAO ParaSwap
Il 4 marzo, una proposta è stata avanzata nel forum della DAO di ParaSwap, sollecitando il congelamento e il rimborso di 44,67 Wrapped Ether (wETH), equivalenti a quasi 100.000 dollari, a un indirizzo wallet specificato da Bybit. Questa mossa è stata confermata il giorno successivo attraverso un post di verifica pubblicato da Bybit, che ha rivelato il proprio ruolo nell’iniziativa.
Dibattito interno
La proposta ha scatenato un acceso dibattito tra i membri della DAO. Le opinioni erano polarizzate: da una parte c’erano coloro che vedevano il rimborso come un gesto di integrità e responsabilità verso il settore, dall’altra coloro che temevano che tale azione potesse stabilire un precedente pericoloso per la DeFi.
Ignas, un ricercatore DeFi e delegato della DAO, ha espresso preoccupazione per le potenziali implicazioni future, sottolineando che il DAO ha ricevuto le commissioni attraverso contratti intelligenti, quindi in modo legittimo secondo le regole del codice stesso. Ha messo in luce il rischio di creare un precedente che potrebbe essere sfruttato in futuro, mettendo in discussione la sostenibilità di tali decisioni.
Le preoccupazioni legali e di immagine
Un altro aspetto rilevante del dibattito riguardava l’immagine della DAO e le possibili ripercussioni legali. Alcuni membri hanno sostenuto che mantenere i fondi potrebbe attirare l’attenzione normativa e causare problemi legali, dato che i proventi derivano da attività illecite. La restituzione dei fondi potrebbe quindi servire a migliorare l’immagine pubblica di ParaSwap e dimostrare solidarietà verso altre entità nel settore crypto.
Bybit propone un compromesso alla DAO
Nel tentativo di trovare un terreno comune, è stata suggerita una restituzione parziale dei fondi, mantenendo una percentuale come ricompensa, analogamente a quanto previsto dai programmi di bug bounty di Bybit. Questo approccio mirava a bilanciare la restituzione degli asset e il riconoscimento del rischio e del lavoro implicato nell’identificazione e nel blocco delle transazioni fraudolente.
Riflessioni finali
La situazione attuale pone questioni fondamentali sulla natura autoregolamentata della DeFi e sulle responsabilità etiche delle piattaforme decentralizzate. La decisione della DAO di ParaSwap potrebbe non solo influenzare la propria reputazione, ma anche stabilire un riferimento per come la comunità DeFi gestisce situazioni simili in futuro.
La scelta tra proteggere l’integrità del sistema e rispettare il principio di “il codice è legge” rimane un dilemma aperto, che continua a stimolare un dibattito significativo all’interno dell’ecosistema crypto.