Oggi, mercoledì 5 marzo 2025, potrebbe rivelarsi un giorno importante sui mercati finanziari: inizia a circolare un timido ottimismo, grazie al quale il prezzo di Bitcoin è tornato vicino ai 90.000$.
Sebbene vi sia ancora molta incertezza, sembra che sia in diminuzione.
Summary
Analisi della performance giornaliera del prezzo di Bitcoin
Ieri, Bitcoin (BTC) era ancora a circa 87.000$. Oggi invece si è riportato a ridosso dei 90.000$.
Il valore attuale è ancora nettamente inferiore sia ai 95.000$ toccati domenica, sia ai 91.000$ di lunedì, ma sembra che piano piano stia perlomeno recuperando ciò che aveva perso ieri.
Va detto che sabato, prima dell’uscita di Trump sulla riserva strategica in criptovalute degli USA, era ad 85.000$, quindi i livelli odierni sono comunque da considerare molto positivi.
Infatti quando si verificano salite cospicue e repentine come quella di domenica un ruolo significativo lo hanno le liquidazioni forzate delle posizioni in leva, e questo produce inefficienze. Tali inefficienze tendono a venir chiuse successivamente in un secondo momento, e ciò è proprio ciò che è accaduto tra lunedì e ieri.
Quindi al netto di questi saliscendi tecnici, il prezzo di BTC è passato dagli 85.000$ di sabato ai circa 90.000$ di oggi.
Da notare che il livello attuale è perfettamente in linea con i livelli minimi della lunga fase di lateralizzazione durata dal 12 novembre al 24 febbraio.
Il ruolo del dollaro
Ma mercoledì 5 marzo 2025 potrebbe rivelarsi un giorno importante sui mercati finanziari per un altro motivo: l’indebolimento del dollaro.
Il Dollar Index dopo la vittoria elettorale di Trump era salito parecchio, fino a toccare i 110 punti pochi giorni prima del suo insediamento alla Casa Bianca.
Da allora era rimasto alto fino ad inizio febbraio, per poi iniziare a scendere attorno a metà mese.
In realtà con il senno di poi possiamo dire che dopo aver toccato i 110 punti già dall’11 di gennaio ha iniziato a scendere, ma fino al 10 febbraio è stato difficile accorgersene.
Oggi però c’è un elemento in più.
Se infatti la discesa iniziata dopo l’11 gennaio aveva riportato il Dollar Index a circa 106 punti a fine febbraio, il mese si era chiuso nuovamente a quasi 108 punti. Ma nonostante ciò lunedì era sceso a 106 punti e ieri a 105,5.
Oggi è sceso addirittura anche sotto i 105 punti. Il fatto è che la discesa di oggi costituisce un incremento del ritmo della discesa, dato che questo era stato blando fino al 26 febbraio, ma dopo la breve accelerazione di fine mese sta diventando un ritmo importante.
La questione dei dazi
I mercati finanziari ultimamente sono stati pesantemente condizionati al ribasso dalle possibili conseguenze negative della guerra commerciale di Trump a colpi di dazi.
Queste difficoltà si sono riversate anche sull’andamento del prezzo di Bitcoin, sceso anche sotto gli 80.000$ a fine febbraio.
Ora, però, le cose sembra che stiano iniziando a cambiare.
Innanzitutto, va detto che l’obiettivo di Trump è quello di riequilibrare la bilancia commerciale degli USA con l’estero fortemente sbilanciata sulle importazioni. Per ora ha cercato di farlo riducendo le importazioni con i dazi, ma questa è una misura che farà del male a tutti, compresi agli stessi statunitensi.
L’alternativa, di gran lunga migliore, è quella di farlo aumentando le esportazioni, ma per ottenere ciò ha bisogno che il dollaro si indebolisca.
Il problema è che limitarsi a cercare di svalutare il dollaro non funziona, perché UE e Cina reagirebbero a loro volta svalutando l’euro e lo yuan. Perché una tale strategia funzioni c’è bisogno che UE e Cina non reagiscano svalutando la loro moneta.
Va ricordato che ormai da più di due anni lo yuan cinese è tenuto artificialmente molto basso dalla Cina, e gli USA vogliono cercare di obbligare il gigante asiatico a smettere di farlo.
Se oggi fosse effettivamente iniziato un periodo di calo sostenuto del Dollar Index, potrebbe voler dire che Trump è riuscito a convincere la Cina ad accettare una svalutazione del dollaro senza svalutare a sua volta lo yuan, e questo potrebbe anche portare lo stesso Trump a ridurre o togliere i dazi.
Le previsioni sul prezzo di Bitcoin (BTC)
Da notare che ormai dal 25 febbraio è terminata la corsa del prezzo dell’oro, dovuta ad un incremento delle paure nei confronti del futuro.
Anzi, proprio a partire dal 25 febbraio potrebbe essere iniziata una fase di calo del prezzo dell’oro, che se confermata potrebbe voler dire che la paura sui mercati sta iniziando a svanire.
All’interno di uno scenario siffatto è lecito attendersi che prima o poi il prezzo di Bitcoin possa trarre giovamento dal miglioramento del quadro, sia geopolitico che economico-finanziario, anche se probabilmente occorrerà un periodo di assestamento prima di vederlo tornare sopra i 100.000$.
La cosa importante è che nelle ultime settimane di difficoltà non sia mai sceso sotto i 75.000$, e che l’evoluzione della situazione geopolitica continui sulla strada che sembra essere stata intrapresa oggi.
In effetti circolano voci secondo le quali Trump potrebbe già essere propenso a ridurre un po’ i dazi, anche perchè con un Dollar Index in così rapida discesa potrebbero diventare inutili, oltre che controproducenti, a breve.
Sul medio periodo il prezzo di Bitcoin potrebbe finire non solo per tornare sopra i 100.000$, ma magari anche a provare nuovi attacchi alla fatidica soglia dei 110.000$ che non è ancora stata superata fino ad ora.