Nelle ultime ore il mercato ha reagito con forza alla decisione ETF Bitcoin Vanguard, con un balzo dei prezzi e volumi record sui principali prodotti quotati in borsa.
Summary
Il rally di Bitcoin dopo lo sblocco di Vanguard
Il prezzo di Bitcoin (BTC) è salito di oltre il 6% mercoledì, spingendosi verso la soglia dei 94.000 dollari nelle prime ore della sessione asiatica. Il movimento è arrivato a poche ore dalla revoca, da parte di Vanguard, del divieto storico di negoziare ETF legati alla principale criptovaluta.
La fiammata ha generato uno dei movimenti intraday più intensi del trimestre, riaprendo il dibattito su quanto capitale conservativo potrebbe ora affluire verso i mercati crypto. Inoltre, il cambio di rotta di un colosso del risparmio gestito segna un passaggio simbolico per l’intero settore.
Il cambio di posizione di Vanguard sulle criptovalute
Mercoledì il prezzo di Bitcoin è balzato sopra i 93.000 dollari, aggiungendo oltre 200 miliardi di dollari alla capitalizzazione di mercato in appena 36 ore. Il movimento era iniziato già all’apertura di Wall Street di martedì, portando BTC verso i 91.000 dollari e innescando una raffica di liquidazioni delle posizioni short a leva.
Secondo l’analista di ETF Eric Balchunas, l’impennata è riconducibile al cosiddetto “Vanguard Effect”, manifestatosi nel primo giorno successivo alla rimozione del divieto sugli ETF crypto. Tuttavia, l’evento non arriva del tutto a sorpresa per gli osservatori del settore.
Come riportato già il 1° dicembre, Vanguard ha infatti messo fine a un bando sulle criptovalute durato anni. Da ora gli utenti possono negoziare ETF e fondi comuni regolamentati su Bitcoin, Ether, XRP, Solana e altri asset digitali.
Si tratta di una svolta netta rispetto alla posizione precedente. Per anni i vertici della società avevano sostenuto che le criptovalute non avessero valore intrinseco, non generassero flussi di cassa e non fossero adatte a strategie previdenziali di lungo periodo.
La società aveva rifiutato gli ETF su Bitcoin sin dal debutto di gennaio 2024, restringendo anche gli acquisti di prodotti concorrenti ai propri clienti. Già da inizio 2024, tuttavia, diversi analisti ipotizzavano un progressivo ammorbidimento di questa linea.
La rigidità di Vanguard aveva nel frattempo spinto parte della clientela a spostare capitali verso intermediari alternativi. Il malcontento si è manifestato rapidamente, con alcuni ex clienti che hanno reso pubbliche le proprie esperienze e critiche.
Uno dei post più duri contro le restrizioni di Vanguard è stato successivamente rimosso. Detto ciò, la combinazione tra una domanda persistente della clientela e la crescita record degli ETF su Bitcoin negli Stati Uniti ha imposto una revisione strategica.
Oggi il gruppo riconosce che gli ETF su Bitcoin e crypto “sono stati testati e hanno funzionato come previsto in più fasi di volatilità”. Pur continuando a escludere il lancio di propri prodotti crypto o fondi legati a meme coin, l’apertura alla negoziazione rappresenta comunque uno dei cambi di passo istituzionali più importanti del 2025.
Volumi record su IBIT e ruolo di Vanguard
Balchunas ha evidenziato che l’ETF IBIT di BlackRock ha raggiunto 1 miliardo di dollari di volumi di scambio nei primi 30 minuti di contrattazioni. Vanguard, sbloccando l’accesso a ridosso delle festività natalizie, ha di fatto ravvivato un periodo in cui di norma l’operatività tende a ridursi.
La dinamica non si è limitata alle sue osservazioni. L’analista Crypto Rover ha definito il movimento di prezzo tutt’altro che misterioso, collegandolo direttamente all’ondata di nuovi ingressi istituzionali convogliati attraverso l’ETF spot di BlackRock.
“Ecco perché bitcoin è salito… Vanguard ha appena annullato il suo divieto sugli ETF e una nuova ondata di investitori istituzionali è entrata tramite l’ETF IBIT di BlackRock. Solo IBIT ha superato 1,8 miliardi di dollari di volumi nelle prime due ore”, ha scritto.
Parallelamente, l’osservatore di mercato Vivek Sen ha segnalato che i volumi degli ETF su Bitcoin negoziati tramite la piattaforma Vanguard hanno superato il miliardo di dollari nei primi 30 minuti, definendo il dato “impressionante”.
Questi afflussi rapidi suggeriscono che una parte della domanda finora bloccata, composta da investitori prudenti orientati alla pensione che non potevano accedere agli ETF su Bitcoin, sia entrata sul mercato non appena cadute le restrizioni.
ETF Bitcoin Vanguard tra domanda repressa e trend di lungo periodo
Nonostante l’euforia iniziale, gli analisti restano divisi sul fatto che il riposizionamento di Vanguard segni un cambiamento strutturale. Quando gli è stato chiesto se si tratti di un semplice effetto di breve termine dopo la riapertura o dell’inizio di un flusso sistematico di capitale conservativo verso gli ETF, Balchunas ha invitato alla prudenza.
“Ne dubito. Penso ci sia una piccola percentuale di persone che era bloccata. Ed è positivo che ora il prodotto sia in piattaforma e disponibile. Non si sa mai quando altri decideranno di allocare. Detto ciò, non ci si può affidare agli ETF dei ‘boomer’ per tutto”, ha commentato.
Il richiamo mette in luce una tensione centrale: l’accesso di tipo istituzionale si sta ampliando, ma il comportamento di lungo periodo degli investitori tradizionali resta incerto. Inoltre, il confronto con fasi precedenti del mercato suggerisce che i picchi di afflussi possono sgonfiarsi rapidamente.
Le principali criptovalute coinvolte nel nuovo corso di Vanguard, tra cui Bitcoin, Ethereum, XRP e Solana, sono intanto in rialzo. Al momento della stesura BTC era scambiato a circa 93.562 dollari, in crescita di quasi il 10% nelle ultime 24 ore.
Prospettive per liquidità e mercato crypto
Se i capitali conservativi continueranno a confluire in IBIT e negli altri ETF spot, il mercato potrebbe entrare in una nuova fase di espansione della liquidità. In caso contrario, se il picco attuale dovesse risultare principalmente lo sfogo di domanda repressa, l’impulso rialzista potrebbe attenuarsi in tempi rapidi.
In ogni scenario, la decisione di Vanguard riduce sensibilmente la barriera tra finanza tradizionale e asset digitali. Nel complesso, il settore sta già registrando i primi effetti di questo riavvicinamento, con investitori e gestori chiamati a ripensare il ruolo delle criptovalute nei portafogli di lungo periodo.

