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Cosa è il Plasma di Ethereum?

Plasma è un progetto che intende risolvere alcuni dei problemi di scalabilità di Ethereum portando le transazioni fuori dalla catena principale (off-chain).

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Queste transazioni vengono gestite su catene secondarie, chiamate Plasma chain, mantenute da individui o piccoli gruppi di validatori.

Plasma è stato progettato in modo da assicurare il corretto funzionamento del sistema anche in caso di presenza di malintenzionati. Le precauzioni sono state prese sotto forma di incentivi e sistemi di uscita che permettono agli utenti di spostare i loro fondi anche durante i tentativi di attacco.

Le leggende metropolitane su cosa è Plasma

Recentemente è stato pubblicato un post sul blog della Berkeley che risponde ad un numero di critiche e falsi miti riguardanti Plasma.

Il primo tra di questi è l’idea che Plasma sia centralizzato. Infatti, mentre la maggior parte delle sidechain hanno un singolo operatore, in questo caso è possibile creare sidechain Plasma con operatori multipli e, quindi, decentralizzate.

“Utilizzando l’SDK Cosmos, siamo in grado di decentralizzare il processo di validazione sulle Plasma sidechain, creando invece sidechain basate su Proof-of-Stake e gestite da una rete di validatori. Questi validatori possono utilizzare qualsiasi meccanismo di consenso basato su stake e premiare i validatori secondo criteri predefiniti.”

Un’altra idea di cui il post intende provare l’erroneità è che l’infrastruttura non è in sviluppo. Secondo il post, infatti, questa idea si basa solamente sulla quantità di attività rilevata su GitHub.

Secondo l’autore dell’articolo, questo fattore è un pessimo indicatore della quantità di lavoro svolta per via del focus sulla qualità del codice piuttosto che la velocità:

“Qualsiasi vettore di attacco mancato su un’implementazione di Plasma porterebbe a conseguenze finanziarie catastrofiche. L’obiettivo corretto non dovrebbe essere quello di rilasciare rapidamente il codice o di essere i primi a commercializzare, ma di rilasciare una soluzione ben progettata e sicura.”

Per dare ulteriore credito a queste affermazioni, l’autore ha incluso link a ricerche riguardo varie vulnerabilità (effettive e potenziali) contenute nel codice di Plasma e sui sistemi da implementare per migliorarne la sicurezza.

Un esempio è la ricerca riguardo il Sybil Attack o quella riguardante l’allineazione degli incentivi economici per l’impedimento di DDoS, ma l’autore ne cita anche altre.

Ancora molto lavoro da fare

Oltre a chiarire queste erronee idee riguardo a Plasma, il post non manca di dare idea di quali siano i reali problemi e sfide che il progetto deve affrontare. Ad esempio, non è stata ancora trovata una soluzione sicura al “mass exit scenario”.

In questo scenario, per via, ad esempio, dell’emissione di un blocco scorretto, gli utenti preleverebbero i fondi dalla rete Plasma in massa più rapidamente di quanto la rete sia capace a gestire. Detto questo, l’autore cita anche multiple potenziali soluzioni.

La prima soluzione citata consiste semplicemente nell’utilizzare sistemi a validatori multipli, diminuendo il rischio visto che almeno ⅔ dei validatori dovrebbero partecipare all’attacco perché questo abbia successo.

Altre soluzioni includono altri incentivi economici o l’aspettare che la mainchain di Ethereum diventi più scalabile e possa gestire un “mass exit.”

Conclusione

Nonostante ci siano ancora molti ostacoli da superare, Plasma rimane una soluzione di scalabilità per Ethereum particolarmente promettente.

Bisogna però ricordarsi che Plasma, se avrà successo, difficilmente sarà l’unico protocollo di scalabilità implementato su Ethereum. Infatti, l’articolo stesso cita soluzioni come SNARK e STARK, oltre a Plasma MVP e Plasma Cash e combinazioni di questi come tutte soluzioni valide e con i loro vantaggi.

Esiste una buona probabilità che protocolli diversi saranno adatti a situazioni diverse.

Adrian Zmudzinski
Adrian Zmudzinski
Adrian è un appassionato di tecnologia e IT, specializzato nell'analisi di token, tecnologia blockchain e crypto. Il suo interesse verso Bitcoin risale al 2009, espandendosi al mondo delle crypto più in generale. Le sue analisi si concentrano per lo più sulle potenzialità tecnologiche alla base dei token.
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