Amaury Sechet, sviluppatore di Bitcoin Cash, ha pubblicato un tweet in cui dice di essere Satoshi Nakamoto.
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I am Satoshi Nakamoto. There it is said and I can prove it:
304502200fc3909c3224bc140b7aed365f33f066bd81eabedd198ad2a257882e86586ae8022100f03c6f63cddb43ebf48512c9a0cc0f97fd2cf227d22f15691d7ad65e49ddd659— Deadal Nix (@deadalnix) February 8, 2019
“Io sono Satoshi Nakamoto e posso provarlo:
304502200fc3909c3224bc140b7aed365f33f066bd81eabedd198ad2a257882e86586ae8022100f03c6f63cddb43ebf48512c9a0cc0f97fd2cf227d22f15691d7ad65e49ddd659″.
Poi ha aggiunto:
“L’hash del messaggio è 69ea465fc5f924b61dd51514617a8f2118bc1363c7a91a249d1ac404662139b3.
Il contenuto sarà rivelato presto”.
Dopo Craig Wright ed altri tentativi, ancora una volta qualcuno prova a spacciarsi per il mitico creatore di Bitcoin.
D’altronde lo sviluppatore di Bitcoin Core Gregory Maxwell sostiene che spacciarsi per Satoshi potrebbe essere più facile di quanto ci si possa aspettare.
Lo stesso Craig Wright copiò alcune firme preesistenti per cercare di dimostrare la sua autoproclamazione, anche se poi la verità fu scoperta abbastanza rapidamente.
Secondo alcune ipotesi infatti Sechet starebbe scherzando, forse proprio per mostrare quanto possa essere facile provare a spacciarsi per Satoshi.
Sechet per ora non ha ancora pubblicato ulteriori dettagli, se non altri tweet in cui ha confermato questa sua autocandidatura da cui però sembra emergere un atteggiamento un po’ scanzonato. Quindi l’ipotesi che stia scherzando appare plausibile.
È facile immaginarsi che questa storia non finirà qui, perché Amaury Sechet è un membro attivo ed autorevole della community di Bitcoin Cash. Pertanto così come fu per Craig Wright, anche questa autocandidatura potrebbe tenere banco per un po’.
Le indagini su chi è Satoshi Nakamoto sono in grado di risultare estremamente affascinanti per il grande pubblico, e così quando hanno anche solo una vaga apparenza di credibilità sono destinate a raccogliere molto interesse.
