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Vitalik svela la sua visione di Cryptoeconomia

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Vitalik Buterin, co-inventore del protocollo Ethereum,  ha spiegato in un’intervista di poche ore fa la sua visione dell’economia del futuro, la cosiddetta “Cryptoeconomics”, ovvero quella delle criptovalute, che può avere delle regole diverse rispetto a quelle dell’economia tradizionale.

Secondo Vitalik questo ramo dell’economia non seguirà le leggi giuridiche tradizionali, ma quelle della programmazione, per cui rischia di porsi ad un livello di etica differente, che deve essere programmata a priori.  

Nelle sue parole: “Quali siano le vostre regole per le compensazioni o le penalizzazioni all’interno del meccanismo economico, devono essere esplicitato come un pezzo di codice di Solidity, o di Viper, o di qualsiasi programma stiate utilizzando per quel blocco. Sono delle limiti molto più strette rispetto a quelle che hanno i legislatori”.

La cryptoeconomia prende questi limiti e ad essi aggiunge porzioni di altre conoscenze quali funzioni hash, algoritmi, firme, zero knowledge proof, consensus, e tutto questo viene a costituire l’insieme di regole della nuova economia.

Secondo Buterin quello che dovrebbe darci l’economia – e che non ci ha ancora dato – è incentivare e motivare le interazioni sociali.

Vitalik, inoltre, ritiene che le criptovalute e la blockchain abbiano incrementato un’evoluzione culturale attraverso l’integrazione del concetto di decentralizzazione, il che ha influito in termini di metodologie di collaborazione.

Quello che si sta creando è un grande esperimento economico finanziario in cui la movimentazione del denaro, sotto forma di BTC o ETH, avviene senza commissioni, in un modo semplice come inviare una email.

La scalabilità

Inutile non menzionare anche le preoccupazioni di Vitalik rispetto alla scalabilità, argomento che ritiene essenziale per il miglioramento della blockchain, in modo da incrementare il numero di transazioni effettuabili in un certo lasso di tempo.

Dal punto di vista legale, invece, ritiene che non siano necessarie molte innovazioni ma, più che altro, secondo lui bisognerebbe lavorare sul concetto di cultura finanziaria, applicata all’ambiente delle criptovalute.

Per quanto riguarda la valutazione delle criptovalute, Vitalik ritiene che debbano essere valutati due punti di vista completamente differenti: da un lato considerare le criptovalute come aziende, soprattutto quando esistono dei costi di transazione che vengono distribuiti all’interno della blockchain per la validazione delle transazioni. In questo caso si raggiungono dei valori di valutazione economicamente interessanti.

Dall’altro bisognerebbe utilizzare la Teoria Quantitativa della Moneta, secondo cui: M X V = P X Q.

Questo significa che esiste una correlazione quasi perfetta, fra quantità di moneta (M) e velocità di circolazione da un lato (V), e prezzo (P) per quantità dei beni (Q).  

Si tratta di una visione economica estremamente classicista, pre-keynesiana, che stupisce provenire da un esponente dell’economia più avanzata.

Comunque per Vitalik più che il modello di valutazione è importante la storia del progetto.

Fabio Lugano
Fabio Lugano
Laureato con lode all'Università Commerciale Bocconi, Fabio è consulente aziendale e degli azionisti danneggiati delle Banche Venete. E' anche autore di Scenari Economici, e conferenziere ed analista di criptovalute dal 2016.
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