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La prima criptovaluta sovrana al mondo

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Per la prima volta un Paese sovrano emette la propria moneta a base legale in versione digitale.

Il primato va alle Isole Marshall, che avranno la loro criptomoneta nazionale ufficiale.

La divisa di nuova emissione, battezzata SOV (che sta per “sovrana”), andrà a sostituire il dollaro americano attualmente in circolazione.

Dopo che i legislatori hanno approvato a marzo la legge di valenza storica, il “Declaration and Issuance of the Sovereign Crypto Currency Act 2018”, i funzionari del paese membro delle Nazioni Unite hanno salutato l’iniziativa come “la giusta via verso il futuro”.

Sono le parole pronunciate a Reuters da David Paul, ministro assistente del presidente della nazione dell’Oceania, ricordando che in quanto paese indipendente sovrano, “abbiamo il diritto di emanare una valuta in una qualunque sua forma, sia essa digitale o ‘fiat’ “.

Altri governi hanno discusso la possibilità di emanare una crypto fiat, tra cui Cina, Corea del Sud, Estonia, Svizzera e Iran, mentre altri come il Venezuela con il petro hanno emesso monete digitali parallele per aggirare le sanzioni occidentali.

Con la crypto legata al petrolio, Caracas è stata capace di reperire 735 milioni di dollari di finanziamenti soltanto nel primo giorno di prevendita a febbraio.

Banche costrette ad accettare la crypto fiat

Le Isole Marshall hanno una popolazione di poco più di 53 mila abitanti, pertanto il cambiamento – sebbene di portata storica – non avrà un impatto sulla vita di molti.

Detto questo è un passo significativo verso un graduale riconoscimento e una legittimazione da parte di autorità e privati.

Ora gli istituti finanziari, come le banche e le società di credito dell’isola, saranno costrette ad accettare la moneta SOV come metodo di pagamento.

I dollari Usa non verranno rimossi dalla circolazione, ma non saranno più considerati la moneta ufficiale.

Per scongiurare un’impennata dell’inflazione, la divisa verrà emessa tramite un’ICO in cui l’offerta sarà limitata a 24 milioni di token.

Ancora non si conosce la data della prima prevendita.

Per l’operazione, il governo si è rivolto a Neema, una startup FinTech israeliana con cui ha stretto una partnership.

La moneta sfrutta il protocollo di identificazione Yokwe (“Ciao”, nella lingua locale), in cui l’utente deve identificarsi sulla blockchain.

La struttura consente di risolvere la questione dell’anonimato e degli pseudonimi, che ha precluso a Bitcoin e altre crypto la possibilità di arrivare a un’adozione diffusa.

Daniele Chicca
Daniele Chicca
Laureato in lingue e letterature straniere all'Università di Bologna, con un anno da undergraduate presso la UCL di Londra. Giornalista professionista dal 2007, si è con il tempo specializzato in finanza, economia e politica. Dopo tre anni presso il desk di Reuters a Milano, ha lavorato per diverse testate, contribuendo tra le altre cose a portare a un incremento del traffico progressivo sul sito Wall Street Italia e offrendo servizi di vario genere da inviato per Radio Rai e per le agenzie stampa AGI e TMNews (ex Apcom). Al momento è responsabile della redazione, della linea editoriale e del coordinamento di un importante sito di informazione economica e finanziaria
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