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Robinhood: presto potrebbero arrivare i future crypto

Ieri, ha iniziato a circolare la voce che Robinhood intenderebbe lanciare i future crypto in Europa e negli USA. 

La notizia l’ha data Bloomberg, ma citando fonti anonime. Quindi non si tratta di una notizia confermata, ma solo di un’indiscrezione. 

Robinhood e la possibile integrazione dei future crypto

Robinhood è una celebre app statunitense per il trading, famosa soprattutto per non applicare commissioni. 

La società è stata fondata nel 2013, più di dieci anni fa, e nel corso del tempo si è ritagliata un ruolo di rilievo nel mondo del trading. 

A partire dal 2018 ha iniziato a mettere a disposizione dei propri utenti anche le criptovalute, così da consentire loro di investire o speculare anche sui mercati crypto. 

Nel 2021 la società è sbarcata in borsa, al Nasdaq, con il ticker HOOD, e sta diventando sempre di più una protagonista assoluta dei mercati finanziari, non solo negli USA. 

I future crypto

Sebbene ad un’analisi superficiale si possa pensare che sia sufficiente poter acquistare e vendere direttamente i token per poter investire o speculare sulle criptovalute, in realtà c’è molto di più.

Infatti aggiungendo prodotti derivati come i future si possono fare due cose che sui mercati spot in genere non si possono fare. 

La prima cosa sono le posizioni short, ovvero le scommesse al ribasso. 

Sui mercati spot per scommettere al ribasso occorre vendere token nel tentativo di ricomprarli poi a prezzo più basso, ma per fare ciò bisogna per l’appunto privarsi dei token. Agli holder ad esempio questa pratica piace poco. 

Invece con i contratti future si possono molto semplicemente aprire delle posizioni short che generano guadagno in caso di discesa del prezzo. Per aprire posizioni short, o long, non occorre nè acquistare nè detenere i token. 

L’altra cosa che si può fare è il margin trading, ovvero il trading con leva. 

Sui mercati spot in genere non si utilizza la leva finanziaria, ovvero farsi prestare dei fondi per poter comprare, mentre invece sul mercato dei future è prassi comune prendere in prestito dei fondi per aprire posizioni long o short. 

Le dimensioni

Alla luce di tutto ciò è evidente perchè agli speculatori in genere piace più utilizzare derivati come future, o opzioni, piuttosto che comprare e vendere token sul mercato spot. 

Il mercato spot, dove si comprano e si vendono direttamente i token, piace di più invece agli holder, ovvero agli investitori che comprano per detenere sul medio/lungo periodo. 

Dato che la speculazione pura domina sui mercati finanziari, non è affatto strano che le dimensioni del mercato dei future crypto siano superiori a quelle del mercato spot, soprattutto per quanto riguarda i volumi di scambio. 

Ad esempio, prendendo come riferimento il principale exchange crypto al mondo (Binance), nelle ultime 24 ore ha fatto registrare un volume di scambio complessivo sul mercato spot di circa 11 miliardi e mezzo di dollari, mentre il suo mercato dei derivati ha superato i 42 miliardi e mezzo. 

Oltretutto il mercato dei derivati crypto c’è anche sulle borse tradizionali, come il CME di Chicago, mentre qui non vi è ancora un vero e proprio mercato spot. Gli ETF in realtà sono dei derivati che si comportano come il sottostante, quindi il mercato degli ETF crypto assomiglia di più a quello spot che a quello dei derivati crypto, ma questo non cambia il discorso. 

I future crypto su Robinhood 

Risulta pertanto più che plausibile che Robinhood voglia mettere mano anche al mercato dei future crypto. 

In questo momento la sua offerta crypto priva di derivati fa sì che si perda la fetta più importante del mercato crypto, e dato che la società punta molto sugli scambi di criptovalute, non avrebbe alcun senso che ci rinunciasse. 

L’ipotesi che circola però è che, perlomeno inizialmente, dovrebbero limitarsi a future su BTC e ETH, e solo negli USA ed in Europa. 

Onde evitare problemi con le autorità, la società sembra che voglia utilizzare le licenze già esistenti di Bitstamp, che offre già questi prodotti regolamentati da tempo. 

Il mercato dei future è più delicato di quello spot, dal punto di vista normativo, tanto che ad esempio la stessa Binance in passato ha dovuto chiuderlo in alcuni Paesi, lasciando però sempre aperto quello spot. 

L’acquisizione di Bitstamp 

Tutto ciò segue l’accordo da 200 milioni di dollari proprio per l’acquisizione di Bitstamp, che dovrebbe essere completato nella prima metà del 2025.

Bitstamp è uno degli exchange crypto più storici al mondo, dato che fu lanciato addirittura nel 2011.

Acquisendo Bitstamp Robinhood di fatto ne acquisirebbe anche le licenze, e così potrebbe iniziare ad offrire il trading sui future crypto senza problemi. 

Bitstamp ebbe il suo periodo di gloria durante il secondo ciclo di Bitcoin, quello iniziato nel 2012 e terminato nel 2016, ed in parte anche nei primi anni del terzo ciclo. 

Poi però, soprattutto a partire dal 2018, hanno iniziato a farsi strada molti altri exchange crypto che hanno finito per scalzare Bitstamp dalla vetta relegandolo ad un exchange minore. 

Dopo vari problemi e vicissitudini alla fine l’exchange ha dovuto accettare di essere acquistato da un colosso come Robinhood.

Robinhood in borsa

Ieri in borsa il titolo HOOD ha perso qualcosa, ma poco.

Anche oggi in pre-market sta perdendo, anche se poco, quindi la notizia del lancio dei future crypto non sta avendo conseguenze significative.

Da inizio anno però il titolo ha fatto registrare un vero e proprio rally, passando da 12,7$ ad oltre 20$ nei primi tre mesi, e poi salendo addirittura sopra i 24$ poco prima della metà di giugno. 

Ora il prezzo è sceso a 22,4$, ma si tratta di un valore comunque molto alto se confrontato con quello di inizio anno.

Non sono però i valori massimi di sempre, dato che dopo aver esordito a 38$ a luglio di tre anni fa, il prezzo era salito fino a 85$ il mese seguente, in piena bull run. 

Durante il bear-market del 2022 però scese molto, ed ancora a novembre dello scorso anno era sotto i 10$. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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