Il pianeta crypto tira un sospiro di sollievo. E in poche ore inanella rialzi significativi. Il motivo è presto detto: il G20, il gruppo dei ministri delle finanze delle prime 20 economie mondiali, riunito a Buenos Aires, ha dichiarato di non ritenere che il settore delle criptovalute possa costituire un pericolo per l’economia globale.
Di conseguenza, non c’è, allo stato attuale, la necessità di una regolamentazione drastica e neanche troppo specifica.
Summary
Il comunicato
La conferma arriva dal presidente del Financial Stability Board, nonché numero uno della Bank of England, Mark Carney, il quale già ieri (18 marzo) alla vigilia dell’incontro, ha sottolineato in una lettera indirizzata ai ministri delle finanze e ai membri che compongono il G20, non solo che “le criptovalute non rappresentano un rischio per la stabilità finanziaria globale”, ma anche che la proporzione tra il settore stesso e l’intero sistema finanziario mondiale è molto ridotta.
Ma non solo. Nella lettera si può leggere molto di più, vale a dire un’apertura positiva nei confronti delle criptovalute:
“Le tecnologie sottostanti [le criptovalute] hanno il potenziale di migliorare l’efficienza e l’inclusività sia del sistema finanziario che dell’economia”.
Le proporzioni
Numeri alla mano, si parla infatti di un valore di mercato globale che non arriva all’1% del PIL mondiale.
Inoltre, continua la nota di Carney, si deve ricordare che “l‘uso limitato delle transazioni in valute virtuali all’interno dell’economia reale significa che i collegamenti con il sistema finanziario sono anch’essi limitati”.
Insomma, dopo le sberle seguite alle chiusure annunciate di Facebook, Google e infine Twitter, il bitcoin e le altre crypto tornano a respirare.