I derivati sui bitcoin regolati dalla CFTC (Commodity e Futures Trading Commission) hanno preso il via a dicembre, giudicati una sorta di evento storico di legittimazione delle criptovalute. È di qualche giorno fa la notizia secondo cui Coinfloor, operatore inglese specializzato sulle cripto, starebbe progettando il lancio di future in bitcoin con rimborso fisico alla scadenza.
Pochi invece sanno che i future di CryptoFacilities su XRP esistono da tempo. È una storia un po’ particolare, ma sta di fatto che quando sono arrivati i primi futures sui bitcoin gestiti da Cboe e CME Group, i future XRP di Crypto Facilities già scambiavano volumi pari a $ 14,2 milioni al mese, raddoppiati nel giro di 30 giorni, quando sono arrivati a scambiare i $ 24,6 milioni.
Il CEO della compagnia, Timo Schlaefer, esprime ora particolare ottimismo. E i numeri potrebbero dargli ragione.
Il volume dei future XRP (con rimborso in contanti) lanciati a ottobre 2016 sono rimasti sostanzialmente fermi fino al marzo 2017, quando il livello è arrivato a $ 3,08 milioni, per poi spingersi ai $ 12,1 milioni ad aprile. Tutto ciò in parallelo a un andamento molto simile di Ripple, la valuta di riferimento.
Dire ora Schlaefer: “Ci aspettiamo che marzo stabilisca un nuovo record”.
L’entusiasmo è alimentato da più fattori, non ultimo la presenza di importanti market mover la cui identità il CEO preferisce mantenere segreta. Schlaefer, sottolinea inoltre che il future XRP potrebbe essere a un punto di svolta, con la possibilità di vedere nuovi prodotti all’orizzonte sia da parte di CME, reduce da una precedente collaborazione con Crypto Facilities, sia da parte di CBOE, a sua volta favorevole, stando a dichiarazioni risalenti allo scorso anno.
A frenare è invece Paul Chou, co-fondatore e CEO di LedgerX, fornitore di derivati sul bitcoin regolati da CFTC: l’iniziale decisione da parte della sua azienda di aggiungere i futures XRP sarà subordinata alla situazione all’interno di Ripple.
Cosa significa?
Da tempo sulla terza moneta virtuale per capitalizzazione pende un sospetto: il controllo di XRP dipenderebbe dai dipendenti stessi, in possesso di grandi quantità di valuta con il conseguente pericolo di manipolazione e volatilità. Vedremo.