Alex Navalny è da anni il principale oppositore di Putin.
O meglio, quello più noto agli occidentali, al quale alcuni media hanno assegnato qualche possibilità di vittoria, dopo che la sua corsa a candidato Sindaco di Mosca aveva avuto un discreto successo.
Il suo desiderio di concorrere alle presidenziali del 2018 è stato però fermato da un divieto ufficiale.
Il voto ha visto il trionfo di Putin con il 77% dei voti, pari ad oltre 56 milioni.
Eppure Navalny aveva creato una campagna elettorale innovativa, concentrandosi sul web e su video pubblicati sulle varie piattaforme social.
In tutti i mezzi di comunicazione che aveva utilizzato era inserito l’indirizzo del suo wallet bitcoin e aveva chiesto ufficialmente ai suoi ascoltatori e seguaci di essere finanziato tramite la valuta virtuale.
La campagna aveva avuto un ottimo successo nei pochi mesi in cui era rimasta aperta, permettendogli di raccogliere dai suoi sostenitori oltre 6 milioni di dollari da oltre 100 mila donatori.
Ma purtroppo si è trattato di una raccolta inutile.
Perchè Navalny aveva utilizzato bitcoin come strumento per la sua raccolta di fondi?
Il candidato ha affermato che questa scelta è stata dovuta al fatto che la principale piattaforma social russa, Yandex, su ordine della Banca Centrale, aveva bloccato i pagamenti a suo favore.
In realtà, la Banca Centrale ha negato di aver esercitato qualsiasi pressione, respingendo con sdegno l’idea che qualche suo dipendente avesse potuto compiere un’azione del genere.
Il fatto è che ogni piattaforma centralizzata come Yandex, ma anche come Paypal o Apple Pay, può essere manovrata o può esserne impedito l’accesso dalle autorità politiche centrali.
Al contrario, bitcoin e la blockchain sono sempre accessibili.
Il caso Navalny mostrò quindi le opportunità dei finanziamenti politici tramite blockchain.
In alcuni casi, però, la blockchain e il suo utilizzo sono parte di un proclama politico: in Ucraina esiste un partito, Orda Democratica, che ha deciso di accettare pagamenti solo tramite criptovalute.
La scelta non è casuale, ma legata a una specifica volontà politica: il partito vuole un allentamento del sistema di regolazioni sull’economia e sulle libertà dei cittadini, in una visione anarco-pop.
I cinque ispiratori del movimento, Yuri Gudimenko, Anton Shvets, Igor Shtedrin, Alexander Noinets e Victor Tregubov, tutti famosi blogger, hanno come motto:
“Bisogna dire idee importanti con faccine allegre, e usare faccine serie per presentare idee divertenti”.
La blockchain può quindi portare la fantasia e la democrazia al potere.