Dopo aver chiuso un round di investimento da $250 milioni, Revolut si proietta verso il futuro con la nuova carta di debito Revolut Platinum che permetterà agli utenti di ottenere un cash back in criptovalute pari all’1%, oltre ad offrire una vasta gamma di altri servizi.
“Fornisce gli stessi servizi offerti dalla carta Premium, ma con un livello in più che permette di ottenere un cash back in cryptovalute” ha dichiarato Nikolay Storonsky, CEO dell’azienda.
Summary
Come nasce la carta Revolut Platinum
Nata nel 2015, ad oggi, Revolut conta oltre 1.8 milioni di utenti.
In prima istanza si tratta di un’applicazione “al di là della banca” (beyond banking), come si autodefinisce la startup, focalizzata su carte di pagamento con tassi di cambio tra valute estere particolarmente favorevoli ed un modello a commissioni zero.
L’attività della startup londinese si è successivamente trasformata in una piattaforma a 360 gradi che offre, oltre ai tradizionali servizi bancari, un’ampia gamma di strumenti che vanno dalle polizze assicurative di viaggio alla compravendita di criptovalute.
La startup, con i suoi $ 1.7 miliardi di valutazione, si configura come uno dei cosiddetti unicorn europei a crescita maggiormente rapida, superando addirittura la valutazione di TransferWise.
Molti i piani per il futuro, tra cui l’espansione in altri mercati, includendo Stati Uniti, Canada, Australia e Singapore (ad oggi l’azienda opera unicamente sul mercato europeo), e l’introduzione di una serie di nuove carte di debito. Una di queste, Revolut Platinum appunto, andrà ad affiancare la già esistente premium espandendo l’attività di Revolut nel mercato delle criptovalute.
Un unicorno in carne ed ossa
L’avventura nel mondo delle criptovalute era iniziata per Revolut già al termine del 2017 con l’integrazione di un exchange per l’acquisto di bitcoin ed altre crypto collegato all’account Premium e accessibile direttamente dall’applicazione mobile.
Un esperimento più che riuscito secondo Storonsky che commenta dicendo “abbiamo registrato un volume elevato durante il mese di dicembre [2017]. I mesi di gennaio, febbraio e marzo si è invece evidenziata una diminuzione, che è però in linea con l’andamento dell’intero mercato“.
L’apertura di Revolut verso il settore delle cryptocurrency non arriva certo come un fulmine a ciel sereno. In risposta alle note affermazioni di opposizione a bitcoin espresse da Jamie Dimon nel novembre dello scorso anno, Storonsky espresse infatti il proprio parere positivo in merito e l’interesse dell’azienda nell’espandersi in tale direzione.