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La Lituania si aggrega al numero delle nazioni ICO friendly con un regolamento chiaro e omnicomprensivo che dovrebbe coprire tutti gli aspetti di carattere legislativo e fiscale sui token launch.
Il ministro delle finanze, Vilius Šapoka, afferma nella presentazione: “Ovviamente i rischi sono presenti ovunque, ma non possiamo ignorare lo sviluppo dei nuovi strumenti finanziari e il fenomeno della tecnologia blockchain. Noi crediamo che alcuni specifici usi, come nelle ICO, debba essere regolato. La Lituania ha già un eccezionale vantaggio normativo, noi siamo fra i primi in Europa che hanno preparato linee guida esaustive riguardanti i progetti delle ICO, in grado di coprire problemi normativi finanziari, tassazione e contabilità”
Effettivamente le linee guida sono ampie e coprono gran parte dei dubbi che attanagliano i promotori delle token sale. Si passa da una suddivisione di base fra token security e token non security, a loro volta divisi fra token utility, mezzi di pagamento e per raccolte di beneficenza.
Ovviamente i security token sono sottoposti ai controlli ed alle normative definite dall’autorità finanziaria.
Dal punto di vista delle imposte dirette, le ICO non generano utili se non successivamente alla loro emissione e vendita, mentre non ne generano in capo agli emittenti.
Per quanto riguarda le imposte indirette, vi è una chiara definizione dei token come esterni al campo di applicazione, sia quando siano utility token o security.
I costi di emissione e di promozione dei token sono detraibili fiscalmente e dall’imposta per il valore aggiunto, generando quindi un credito, mentre perfino il mining non paga imposta sul valore aggiunto, mentre può detrarre i costi per ottenerlo.
In Lituania si applicano poi le norme di contabilità internazionali, ma viene suggerito di iscrivere i token fra le altre attività finanziarie, creando una voce apposita.