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John McAfee ha pubblicato ieri un tweet in cui annuncia che non si occuperà più di ICO.
Due to SEC threats, I am no longer working with ICOs nor am I recommending them, and those doing ICOs can all look forward to arrest. It is unjust but it is reality. I am writing an article on an equivalent alternative to ICOs which the SEC cannot touch. Please have Patience.
— John McAfee (@officialmcafee) June 19, 2018
La motivazione fa riferimento a generiche “minacce” che avrebbe ricevuto nientemeno che da parte della SEC, la Security Exchange Commission degli Stati Uniti. In realtà, si sa che la SEC non gradisce le star, e più in generale i personaggi noti, che promuovono le ICO. Inoltre è di pochi giorni fa la notizia che la stessa SEC ha aggiornato la propria visione sulle ICO, ora identificate come possibile “strumento di investimento”, con tutto ciò che ne potrebbe conseguire a livello legale.
Tempo fa erano state rese note le tariffe per chiedere a McAfee di pubblicizzare una ICO sul suo profilo Twitter: 150.000 dollari per ogni singolo tweet, soldi ai quali ora dovrà rinunciare.
In effetti il mese scorso una ICO pubblicizzata da McAfee ha avuto dei problemi: sono emerse prove in grado di dimostrare che i protagonisti della token sale avevano copiato il sito web e il white paper di un altro progetto. Insomma, un caso di plagio o meglio un tentativo di truffa. Con tanto di tweet pagato a McAfee.
Dopo la sua candidatura alla Casa Bianca situazioni di questo genere potrebbero causargli perdita di popolarità, pertanto non c’è da stupirsi di questa decisione.
Nel medesimo tweet McAfee ha aggiunto: “È ingiusto ma è la realtà. Sto scrivendo un articolo su un’alternativa equivalente alle ICO che la SEC non può toccare”. Non si sa però ad ora nulla a proposito di questa iniziativa.
La cosa curiosa è che il suo ultimo tweet promuove un progetto messicano nato proprio grazie a una ICO.