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William Mougayar è uno dei grandi esperti mondiali di blockchain e della decentralizzazione. Cryptonomist lo incontrato a Milano, dove era presente per l’evento Codemotion lo scorso 14 giugno. Come spiega nell’intervista, secondo Mugayar, in questo momento si stanno replicando sulla blockchain tecnologie già esistenti: ”La vera rivoluzione”, dice, “arriverà quando impareremo a fare cose davvero nuove con queste tecnologie”.
Summary
Quali i vantaggi nell’utilizzo di tecnologie aperte e decentralizzate?
Il vantaggio principale è la decentralizzazione dell’innovazione stessa. Essendo aperta, chiunque, da qualsiasi parte del mondo, può prendervi parte. È un movimento di massa. La Blockchain può essere ancora più aperta dello stesso World Wide Web, che ormai è diventato abbastanza centralizzato: ad esempio, Facebook o Uber sono diventati degli standard [centralizzati], registrano e possiedono i nostri dati personali. Con blockchain invece hai il pieno controllo dei tuoi dati, puoi decidere quali cedere, eventualmente anche in cambio di qualche vantaggio.
La Blockchain diventerà pervasiva come Internet?
Potenzialmente anche di più, perché ha a che fare con il denaro. Diversamente il web agli inizi aveva a che fare con le informazioni, il commercio e la socialità. La Blockchain può avere tutto questo, ma anche molto di più. Il denaro è un aspetto nativo della blockchain, è un “denaro programmabile” grazie agli smart contract.
La Blockchain può avere un suo valore intrinseco?
Ha valore se ha utilizzatori, se ha sviluppatori e se ha un ecosistema. Ad esempio, Ethereum non è solo una tecnologia: è un movimento. Anche se la tecnologia avesse aspetti problematici, poi verranno migliorati. E non ha solo sviluppatori: ha strumenti, applicazioni, investitori ed esperti. È una community, cioè una cosa molto importante. Acquisisce sempre maggiore conoscenza e questo consente maggiori utilizzi.
I token possono avere un ruolo nell’innovazione anche senza blockchain?
Mi sembra molto difficile. Si finirebbe per perdere l’efficienza di blockchain, soprattutto in merito ai processi di trasferimento. Si possono anche implementare sistemi basati su database, ma alla fine sarebbe più complicato, più costoso. E comunque sarebbe necessario un intermediario per gestire il sistema.
Prendiamo i sistemi di fidelizzazione delle aziende, quelli ad esempio che assegnano punti: consentono di fare poche cose e sono sotto il controllo completo di chi le gestisce. Possono decidere che i punti accumulati a un certo momento possono non valere più nulla. Con una blockchain decentralizzata sarebbero gli utenti a possedere i punti, nessuno potrebbe manipolarli.
Per quanto riguarda invece le blockchain centralizzate queste hanno un senso nel B2B, per specifiche applicazioni. Le aziende fanno affari tra di loro, ma non si fidano l’una dell’altra, e hanno bisogno di verifiche: la blockchain può fornire questo genere di garanzie, quando si condividono propri dati con altre aziende. Inoltre consente alle aziende di condividere solo le informazioni che desiderano condividere, avendo la certezza che quelle condivise da altri siano corrette. Con soluzioni basate su database invece c’è sempre qualcuno che controlla il tutto, di cui bisogna per forza fidarsi.
La decentralizzazione potrebbe ridurre o addirittura eliminare il ruolo degli Stati nazionali?
In teoria sì, ma non credo avverrà facilmente. Magari, invece, potrebbero nascere degli stati sovranazionali, formati da persone sparse in tutto il mondo, connesse tra loro, appartenenti a nazioni diverse. Prendiamo, ad esempio, il popolo armeno, che è sparso in tutto il mondo: potrebbero formare una “nazione virtuale”, che includa non solo i residenti nel Paese. Oppure prendiamo una community, come quelle a cui piacciono cibi particolari oppure il vino. Questa potrebbe essere un’evoluzione: nazioni virtuali con un loro governo, un loro sistema di voto e condivisione di valori.
La Svizzera può essere un esempio di una comunità che ha creato una nazione: ogni cantone ha molta autonomia. Esiste addirittura la Repubblica di Ginevra, con leggi diverse da quelle del cantone di Zurigo o di Basilea. Questo, in fondo, è un esempio di decentralizzazione che garantisce autonomia e federazione. La nazioni sono un’estensione di una comunità.