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Alcune compagnie di assicurazione tra cui XL Group, Allianz, AIG e Chubb stanno lavorando per creare pacchetti assicurativi personalizzati per proteggere le attività che riguardano le criptovalute.
L’iniziativa non è stata ancora ufficializzata ma è Bloomberg a rivelare che tra addetti ai lavori è considerato un “nuovo business caldo”.
Il motivo di tanta segretezza è presto detto: le grandi compagnie di assicurazione non vogliono associare il proprio brand ad attività ritenute ancora ad alto rischio e con una reputazione non immacolata.
Tuttavia, visto che le criptovalute stanno ottenendo una diffusione sempre più ampia, qualora riuscissero ad evitare le insidie potrebbero assicurarsi premi anche notevoli, fino a cinque volte superiori alla media.
In aggiunta, alcune startup del settore preferiscono non far sapere di essere assicurate onde evitare di passare per insicure o generare un eccesso di preoccupazione nei confronti dei propri clienti.
Uno dei servizi assicurativi più promettenti sarebbe la copertura contro perdita, smarrimento o furto del portafoglio.
Infatti, i detentori di criptovaluta sono di fatto i peggiori nemici della loro stessa sicurezza, visto che il possesso dei token è garantito solo dal possesso delle chiavi private dei wallet, che sono piuttosto facili da smarrire o perdere.
Inoltre, anche i furti di token sono relativamente comuni, soprattutto per chi li conserva a proprio rischio e pericolo su servizi di terze parti come gli exchange.
Il portavoce di Allianz, Christian Weishuber, ha affermato che “l’assicurazione sulla conservazione di criptovalute sarà una grande opportunità“.
A tal proposito proprio Allianz avrebbe iniziato ad offrire una copertura individuale sul furto di monete digitali già dallo scorso anno ed è una delle poche compagnie assicurative che ha accettato di parlarne.
Aon addirittura sostiene di avere oltre il 50% del mercato delle assicurazioni nel mondo crypto e recentemente ha accelerato il processo di sottoscrizione.
Questo mercato sembra a tutti gli effetti attivo e con un numero di soggetti coinvolti sempre più grande, solo che le informazioni a riguardo sono poche a causa del fatto che proprio gli stessi soggetti hanno interessi distinti nel cercare di non far sapere troppo in giro che ne sono coinvolti.