L’energia elettrica e la blockchain sono strettamente collegate, se non altro per il fatto che il mining richiede molta energia, ma la DLT può anche guidare verso un utilizzo più efficiente ed ecologico delle fonti energetiche.
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In Estonia WePower ha iniziato alcuni mesi fa a caricare e salvare su blockchain tutti i dati relativi ai contratti di acquisto ed i dati di consumo del settore energetico, dopo aver concluso un accordo con Elering, uno grosso produttore indipendente locale.
L’idea era quella di tokenizzare tutti i dati di consumo e di produzione con lo scopo di aprire un mercato digitalizzato dell’energia, prima di tutto collegando e tokenizzando i dati dei contatori di uso domestico o industriale, quindi mettendo questi dati sul mercato di Elering.
Durante questo processo sono stati caricati dati relativi a 26’000 ore di utilizzo elettrico per 24 Twt di potenza, generando 39 milioni di token.
Questi dati possono essere scambiato con le società che offrono energia, ma WePower in questo ha fatto una scelta ecologica, permettendo l’accesso esclusivamente ad aziende che producono da fonti rinnovabili.
Attualmente, ancora l’85% dell’energia nei Paesi Baltici viene prodotto da fonti tradizionali, non rinnovabili ed inquinanti, mentre solo il 15% da proviene da fonti verdi e questo le rende spesso non accessibili agli utenti finali.
Con questa scelta WePower vuole migliorare il contatto fra produttori ecologici ed utenti finali dando quindi un incentivo indiretto al sistema ecologico fornendo una struttura di mercato già pronta.
Naturalmente l’evoluzione del sistema pone delle sfide che si faranno sempre più pressanti al crescere del successo dell’iniziativa. Infatti, da un lato se il meccanismo avrà successo sarà necessario incrementare le fonti rinnovabili disponibili, dall’altro WePower utilizza un token ERC20 che potrebbe porre problemi di scalabilità nel lungo periodo.