La SEC ha pubblicato un report che fa riferimento all’attività di controllo effettuato nel corso dell’ultimo anno in cui conferma l’attenzione ai rischi delle ICO, data la loro esplosione nel corso del periodo 2017/2018.
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Questo report stabilisce ancora una volta i punti saldi dell’attività dell’organo di controllo americano: la tutela dell’investitore, la focalizzazione sugli elementi contabili individuali, l’attenzione ai cambiamenti ed alle innovazioni tecnologiche, la definizione di pratiche e di normative da imporre che siano efficaci.
Il centro dell’attenzione è però preso dal fenomeno delle ICO con oltre 30 menzioni del fenomeno, numero da compararsi con il 4 del report 2017 e con decine di investigazioni lanciate nel corso dell’anno, molte delle quali ancora attive.
Nel report sono ovviamente segnalati anche i rischi delle ICO con alcuni esempi di frode così profondi da meritarsi una menzione particolare.
Si parla, ad esempio, della AriseBank, una banca decentralizzata che ha lanciato una ICO fallimentare; altre token sale menzionate sono la Titanium Blockchain Infrastructure Services, che aveva raccolto 21 milioni di dollari con dei falsi prospetti aziendali, e il TokenLot, un “ICO Superstore” che è stato duramente sanzionato per aver venduto illecitamente security token, raggiungendo però poi un accordo con la SEC.
Una caso particolare è quello invece di 1Broker, un dealer internazionale di titoli che era sospettato di aver violato la legge federale vendendo degli swap basati su bitcoin.
In totale, le azioni giudiziarie portate a termine dalla SEC contro ICO o attività legate al digitale, nel 70% dei casi hanno coinvolto anche gli individui promotori di queste iniziative, solitamente top manager del livello di CEO o CFO, ma anche revisori e contabili.
Le investigazioni nei settori ad alta tecnologia hanno anche coinvolto la nuova Cyber Unit, sezione creata ad hoc per la gestione dei problemi legati al mondo digitale.