Tone Vays, famoso trader ed ex Vicepresidente di JP Morgan, ha visto chiudere il proprio account BitMEX in modo forzato, come si è appreso lunedì.
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I motivi di questa chiusura paiono essere legati alla nazionalità di Vays, ma molti operatori pensano che sia la conseguenza delle idee sul fork di Bitcoin Cash estremamente critiche verso BCH ABC, come si può vedere dai suoi tweet, dove affermava che questa versione sarebbe:
- Centralizzata;
- Insicura, non avendo hash rate;
- Sfrutterebbe il cloud mining pagato per BTC.
Vays è un influencer di un certo peso, con 170mila follower e con la partecipazione ad un gran numero di meeting e di conferenze, come il prossimo Blockshow Asian Blockchain Meeting, perciò la sua parola viene molto ascoltata nell’ambiente.
La chiusura dell’account è stata quasi contemporanea alla chiusura del suo canale Youtube, con 75mila iscritti, e la cosa è apparsa sospetta.
Per quanto riguarda Bitmex, con cui Tone Vays aveva un accordo promozionale, pare che il problema citato dalla società sia reale e comune a tantissimi trader: BitMEX rifiuta infatti iscrizioni da cittadini americani per evitare di avere problemi con la SEC, essendo un exchange non regolato, e Vays lavorava attraverso un VPS.
Questa realtà è comune a tantissimi trader che lavorano in modo non regolato al di fuori della legge.
Intervistato sulla questione, Vays ha confermato il problema legato al lavorare su piattaforme non regolate:
“Potremmo dividere questi exchange che ti lasciano fare trading solo con la tua email e senza verifiche in 4 categorie: Possono trasformarsi in regolari, come Poloniex.
Possono cercare di operare in modo anonimo anche dopo essere stati chiusi, come BCT-e.
Il CEO può scappare coi soldi, come Cryptsy o il CEO può restituire i soldi ai trader, come 1Broker, dopo che la SEC/CFCT lo ha fatto chiudere”.
Ignorare le normative internazionali e cercare di aggirarle comunque costituisce un rischio.
Lo stesso Tone Vays mette in luce come essere anonimi non significa essere di default più sicuri perché esistono comunque dei rischi legati alla qualità e all’onestà dell’exchange.
Invece, per quanto riguarda la chiusura del suo canale Youtube, pare sia stato semplicemente un equivoco legato agli algoritmi che non hanno compreso il significato della parola hard Fork e lo hanno segnalato. Il problema è stato poi risolto in un tempo brevissimo.