Tra tutte le quotazioni crypto, EOS continua a dare chiari segnali di debolezza.
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Nonostante la rete Eos abbia superato 1,7 milioni di transazioni, conquistando il primo posto come blockchain attiva più veloce nella galassia delle criptovalute, gli investitori scontano negativamente la proposta di Starteos, nodo cinese facente parte dei 21 Block Producer, che ha offerto ricompense in cambio di voti.
Questa mossa, infatti, contravviene alla decentralizzazione della rete Eos.

Le quotazioni della crypto Eos, infatti, affondano sotto i 2,50 dollari, livello più basso da novembre 2017, perdita che spinge oltre il 90% il crollo dai massimi di fine aprile, quando il prezzo superò i 23 dollari.
Continua a rimanere precaria la struttura tecnica delle maggiori criptovalute. Ad eccezione di Ripple (XRP) tutte le altre crypto della Top 10 oscillano pericolosamente poco sopra i minimi annuali. Esattamente una settimana fa, tra il 27 e 29 novembre, molte criptovalute avevano aggiornato i minimi dell’ultimo anno.
Comunque, il saldo settimanale rimane positivo anche se mancano le conferme necessarie a sostenere i prezzi sopra i supporti di riferimento.
La capitalizzazione totale torna sotto i 230 miliardi di dollari. Continuano a diminuire anche il numero delle criptovalute quotate da Coinmarketcap, oggi scese a 2066.
Rimane agganciata al 54% la quota di mercato di bitcoin, con Ripple che continua a mantenere la seconda posizione. I volumi in ripresa anche se inferiori alla media dell’ultima settimana.

Bitcoin (BTC)
La tenuta del valore dei 3900 dollari, dopo la discesa del tardo pomeriggio di ieri, al momento sembra essersi conclusa, ma i segnali di ribasso intra-day non sono sufficienti per far tornare gli acquisti.
Sarebbe importante il consolidamento delle quotazioni oltre i 4000 dollari. Il primo tentativo della scorsa settimana in tal senso non ha avuto successo e pertanto servirebbe ricostruire la struttura tecnica che dovrebbe trovare conferma oltre i 4400 dollari, massimi raggiunti mercoledì scorso.

Ethereum (ETH)
Ieri c’è stata una discesa a 108 dollari, ad un passo dai minimi di martedì scorso che segnava i 106 dollari. La struttura tecnica di ETH rimane molto più precaria di quella di bitcoin, sarebbe necessario un consolidamento oltre i 110 dollari.
La settimana scorsa c’è stato un tentativo che ha spinto i prezzi oltre i 124 dollari. Pertanto vedere i prezzi ritornare ai livelli di partenza di martedì scorso non è un buon segnale. Le prossime ore sono importanti per un eventuale ritorno degli acquisti.