Scorrendo la lista delle prime 50 criptovalute elencate su Coinmarketcap, emerge solo un segno verde, quello di Bitcoin Cash SV che mette a segno un rialzo del 15% dai livelli di ieri grazie al rialzo del suo hashrate. Mentre continuano le ostilità tra le due fazioni di Bitcoin Cash ABC (BCH) e Bitcoin SV (BSV), nelle ultime ore è proprio BSV a mostrare i muscoli.
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La criptovaluta BSV, capitanata dalla coalizione di Craig Wright e Calvin Ayre, dopo aver inizialmente perso la sfida nelle prime ore successive al fork avvenuto lo scorso 15 novembre, ha iniziato un recupero dell’hashrate, cosa che portato BSV a superare la potenza di calcolo di BCH, arrivando ad un’attuale differenza di soli tre blocchi.
Questo rialzo dell’hashrate di Bitcoin Cash SV attrae quindi nuovi acquisti spingendo nuovamente i prezzi di Bitcoin SV oltre i 105 dollari, a soli 10 dollari dal pareggio con le quotazioni di Bitcoin Cash (BCH), oggi pomeriggio poco sopra i 115 dollari.
Mentre la quota di mercato del bitcoin torna nuovamente a ridosso del 55%, ripple continua a tenere quota 11% con ethereum che, invece, scende sotto il 9%, livelli che erano stati abbandonati nel marzo 2017.
Per il resto continua la debolezza su tutto il settore, facendo tornare a prevalere le posizioni ribassiste.
L’open interest odierno, indice che somma le posizioni aperte da più giorni degli operatori, evidenzia una prevalenza a favore dei contratti venduti allo scoperto, anche chiamati short sell.
Oltre il 55% delle posizioni overnight risultano essere posizionate al ribasso. La prevalenza delle posizioni al ribasso non è un indice affidabile a favore di ulteriori ribassi, ma è comunque un metro di riferimento per capire in tempo reale il sentiment degli operatori.
Il ribasso dei prezzi degli ultimi giorni è accompagnato da un calo dei volumi giornalieri passando da oltre $20 miliardi registrati in media la scorsa settimana, a meno di $15 miliardi scambiati nel corso degli ultimi giorni.
Ancora più evidente il crollo degli scambi giornalieri sul bitcoin che da oltre 200 mila pezzi scambiati tra il 25 e 28 novembre, pari ad un controvalore medio giornaliero di oltre 800 miliardi di dollari tra ieri e oggi scendono oltre la metà con meno di 80 mila pezzi scambiati, pari ad un controvalore attuale di oltre 310 miliardi di dollari.
Bitcoin (BTC)
La discesa dei prezzi iniziata ieri pomeriggio riporta le quotazioni sotto area 3900. In un contesto caratterizzato da volumi sempre più sottili diventa difficile valutare le possibilità di un rimbalzo dei prezzi che potrà arrivare solamente se sostenuto dal ritorno degli acquisti.
La rottura verso il basso dei 3600 dollari aumenterà le probabilità di ulteriori allunghi verso area 3400 dollari. Necessario il ritorno sopra 4400 dollari per far tirare un sospiro di sollievo.
Ethereum (ETH)
Nella notte asiatica un repentino movimento ribassista, accompagnato da volumi sopra la media degli ultimi giorni ma inferiori a quelli scambiati nelle ultime due settimane, spinge i prezzi sotto quota 100 dollari per la prima volta dal 19 maggio 2017. Diventa sempre più delicata la struttura tecnica di Ether.
Un mancato ritorno sopra area 100 dollari entro i prossimi 2 giorni, apre spazio a scivoloni sino area 85 dollari. Per trovare i primi spiragli positivi è necessario tornare sopra i 125 dollari.