Il Sudamerica si conferma l’area in cui la diffusione di bitcoin è in più rapida crescita, in particolare in Venezuela, dove la scorsa settimana si è registrato il nuovo record storico di scambi di bitcoin tramite la piattaforma LocalBitcoins.
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Nelle ultime tre settimane si è registrato un record dopo l’altro, con rispettivamente, 1.190, 1.296 ed addirittura 1.636 BTC scambiati in una settimana, con una crescita del 37% in meno di un mese.
Il Venezuela è il secondo Paese al mondo per volume di bitcoin scambiati su LocalBitcoins, dopo la Russia e prima degli USA.
Il Venezuela non è l’unico Paese che ha fatto registrare record simili: anche in Perù e in Argentina si sono verificati record di scambi su LocalBitcoins durante l’ultima settimana, sebbene in Perù il record riguarda proprio i BTC scambiati (213), mentre in Argentina riguarda il volume in pesos (9.446.227).
Pertanto, possiamo affermare che nell’America del Sud il volume degli scambi di bitcoin sia in netta crescita, probabilmente anche grazie ai prezzi di acquisto piuttosto bassi di questo momento storico.
La crescita si è verificata anche in Russia e negli USA. Sempre su LocalBitcoins si scopre, infatti, che nell’ultima settimana in Russia sono stati scambiati 3.887 BTC, con un incremento del 15% rispetto alla settimana precedente, mentre in USA sono già due settimane che i BTC scambiati sono più di 1.500.
Questi ultimi dati sembrano confermare che sia plausibile che il motivo dell’incremento dei volumi di cambio possa essere dovuto ai prezzi di acquisto di BTC particolarmente bassi in questo periodo, ma è possibile che, per quanto riguarda l’America Latina, ci possano essere anche altre motivazioni.
Ad esempio, in Venezuela, dove la valuta locale è affetta da un’inarrestabile spirale iperinflattiva che ne sta letteralmente distruggendo il valore, c’è la reale necessità di utilizzare altre forme di denaro, come confermato anche da alcuni utenti su Reddit.
Inoltre, la criptovaluta di Stato, creata dal governo venezuelano per sopperire al problema, il Petro, non è acquistabile né con la valuta locale, né ad esempio in dollari, ma ad oggi è acquistabile solo in bitcoin o litecoin.
Questo potrebbe anche indurre i venezuelani a convertire bolivar in bitcoin per poi magari utilizzare i BTC per acquistare Petro.
Tuttavia, non esistono statistiche certe di quanti Petro siano stati effettivamente venduti, e di quanto stiano realmente circolando sui mercati, visto che la blockchain non è pubblica e non è quindi possibile verificare alcun dato sulle transazioni.
Inoltre, ad oggi, non esiste ancora alcun wallet funzionante per ricevere, conservare ed inviare Petro, quindi è improbabile che questa criptovaluta di Stato possa già essere utilizzata come mezzo di pagamento.
Esiste solo la PetroApp, che però è il sito web del cosiddetto registro e che richiede un codice di accesso che impedisce a chi non possiede Petro di verificarne il funzionamento.