Nel mercato crypto, oggi le prime 10 criptovalute sono tutte in verde, con rialzi in media di 2%. Meglio di tutti fa il prezzo di Ripple (XRP) che mette a segno un rialzo del 10%, riportandosi in 12 ore a ridosso dei 32 centesimi di dollaro.
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Il prezzo di 33 centesimi rimane un importante livello spartiacque e di resistenza per RIpple.
I motivi del rialzo del prezzo di Ripple sembrano attribuibili alle news dell’ultima ora che vengono dal Fintech Forum di Parigi. Durante l’acceso dibattito tra gli amministratori delegati di Ripple e Swift, il CEO di Ripple ha paragonato la “battaglia” tra Ripple e Swift – quella per accaparrarsi la fetta di mercato della gestione delle transazioni trasfontaliere – a quella di Davide contro Golia, dicendo che prevarrà la tecnologia blockchain e quindi Ripple.
Il prezzo di XRP si traina dietro anche un po’ anche tutto il resto del settore. E infatti troviamo che anche bitcoin (BTC) sale a 3500 dollari mentre Ethereum (ETH) cerca di salire sopra i 110 dollari.
Dopo 4 giorni di sofferenza, oggi quindi si rivede la prevalenza di segni verdi: tra le prime 100 crypto a maggiore capitalizzazione, il 75% è in verde.
I Tori e quindi gli acquisti tirano fuori l’orgoglio e, dopo aver toccato i minimi del 2019, tornano a farsi vedere, tanto è che in meno di 24 ore il market cap – dopo aver affondato ieri a ridosso dei 110 miliardi di dollari – oggi recupera oltre 5 miliardi di dollari.
Sul podio tra le più conosciute crypto, oltre al prezzo di Ripple, troviamo anche Vechain, con un rialzo del 3%, e Bitcoin Gold (BTG) con un rialzo superiore al 7%. Tra le migliori performance del giorno anche Zcash, che sale del 2%, e NEM.
Risalta oggi anche il fatto che la dominance di bitcoin (BTC) scende a ridosso del 53%, mentre XRP sale sopra l’11%, a discapito di Ether (ETH).
Bitcoin (BTC)
Bitcoin risale sopra i 3500 dollari, anche se ancora mancano i volumi a conferma del movimento. Tecnicamente i prezzi stanno testando la trendline dinamica ribassista iniziata a metà di novembre e che al momento individua una tendenza ribassista.
La violazione oltre i 3600 dollari sarà un primo debole segnale positivo che potrebbe riportare fiducia negli operatori.
Da monitorare con attenzione i minimi di ieri notte, quando c’è stato un affondo a ridosso dei 3400 dollari, prezzo minimo del 2019.
Ethereum (ETH)
La situazione tecnica rimane ancora incerta. Il recupero dei 110 dollari è un segnale che in pochi si aspettavano, attendendosi di più un test dei 100 dollari che invece si è fermato ai 103 dollari.
Sarebbe importante riprendersi la soglia dei 120 dollari e poi spuntare oltre i 130, che sarebbe un primo segnale a portare attenzione.