Negli ultimi giorni, il più grande exchange canadese, QuadrigaCX è stato down per diverse ore e, negli ultimi mesi, i clienti hanno riscontrato notevoli problemi per effettuare withdraw sia di crypto che di fiat.
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Il 28 gennaio scorso poi, l’exchange ha esposto un messaggio che spiegava che QuadrigaCX stesse facendo un upgrade.
Nel frattempo la CIBC (Canadian Imperial Bank of Commerce) ha congelato circa $ 21,6 milioni per un conflitto sulla determinazione di alcuni account dell’exchange. Inoltre, la morte del CEO Gerald Cotten, lo scorso 9 dicembre, non ha certo reso le cose più semplici.
Successivamente, il messaggio dell’upgrade è sostituito dal seguente messaggio, che spiegava che QuadrigaCX fosse down.
Purtroppo le sorprese non sono finite qui per l’exchange e dal 31 gennaio la piattaforma è stata bloccata a causa di un CCAA emesso dalla Corte Suprema della Nuova Scozia per permettere all’exchange di risolvere dei problemi finanziari che hanno afflitto QuadrigaCX.
In altre parole, il team di QuadrigaCX non riesce a trovare i dati di accesso dei supporti fisici (cold storage wallet) dove sono immagazzinate tutte le informazioni e le varie crypto dei clienti.
Per questo motivo l’exchange si è affidato alla Suprema Corte di Nuova Scozia che, dopo le ricerche del caso, ha redatto un documento ufficiale inserendo, Jennifer Robertson, la vedova del fondatore dell’exchange.
Il documento ha anche rilevato circa $ 190 milioni di appartenenza dell’exchange così suddivisi: 26,500 bitcoin, 11,000 bitcoin cash, 11,000 bitcoin cash SV, 35,000 bitcoin gold, 200,000 litecoin e circa 430,000 Ether.
Tutto dovrebbe essere chiarito il prossimo 5 febbraio, quando ci sarà l’ascolto anche di altre parti esterne per verificare le operazioni e cercare di recuperare l’accesso ai dati, mentre per i clienti sono appena iniziati i problemi dato che, come ultima risorsa, si provvederà a vendere la stessa piattaforma per cercare di rifondare il maggior numero di clienti.
Le ultime news su QuadrigaCX
Poche ore fa si sono concluse le analisi dei vari wallet dell’exchange per determinare se effettivamente aveva effettivamente perso l’accesso. Dopo attenta analisi, si è scoperto che l’exchange QuadrixaCX stava usando i depositi per poter pagare altri utenti che richiedevano il withdraw.
Questo significherebbe che l’exchange non abbia perso l’accesso al deposito di bitcoin e che che la stima dei bitcoin totali sarebbe inferiore a quella riportata nel documento precedente. Inoltre, questo significa che i ritardi nei prelievi sono stati causati dalla mancanza di fondi dell’exchange che sfruttava invece i depositi di altri utenti.
Si sono quindi recuperati alcuni degli address legati all’exchange:
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Da questi dati si è scoperto che l’exchange ha trasferito circa 3 BTC, movimento che contraddice l’affermazione della perdita dell’accesso ai fondi.
Il prossimo passo per gli utenti dell’exchange e per lo stesso QuadrigaCX è aspettare il pronunciamento della Corte che avverrà domani, 5 febbraio.