La Camera dei deputati del Parlamento italiano ha approvato il cosiddetto “decreto semplificazioni” che contiene le definizioni legali di blockchain, o meglio, “tecnologie basate su registri distribuiti” (DLT) e degli smart contract, con le relative linee guida.
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All’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) spetterà il compito di individuare gli standard tecnici che tali tecnologie devono possedere per poter essere definite tali.
Lo scopo è quello di rendere legalmente riconosciuta la memorizzazione di un documento informatico su blockchain (ovvero su DLT) ed in particolare di dare valore legale alla validazione temporale elettronica.
Pertanto, sebbene oramai queste definizioni in quanto contenute nel decreto semplificazioni 2019 siano da considerare legge dello Stato, non sono ancora applicabili a causa del fatto che mancano le definizioni tecniche.
Sarà pertanto l’AgID a stabilire quali requisiti concreti debbano avere queste tecnologie per poter rientrare in questa definizione ormai parte del codice civile italiano.
I dubbi espressi da alcuni esperti tuttavia non sono stati dipanati, e tutto viene rimandato alle decisioni dell’AgID.
È curioso tuttavia che il gruppo degli esperti in blockchain del Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) non siano stati interpellati a riguardo: domani si terrà la seconda riunione del gruppo, ma il testo approvato oramai è legge.
Di sicuro gli esperti del MiSE potranno dare una mano all’AgID per l’individuazione delle specifiche tecniche, e non è escluso che possano addirittura suggerire al Parlamento modifiche al testo approvato.
In altre parole il percorso è appena iniziato e saranno necessari ancora diversi passaggi prima di giungere ad una piena applicabilità di queste nuove norme.