Il 1° marzo 2019 verrà lanciata un’app per iOS e Android chiamata J-Coin Pay, ovvero un nuovo sistema di pagamento con QR code basato su una nuova valuta digitale, ma non è ancora specificato se sarà utilizzata la blockchain.
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J-Coin Pay è stato creato da un gruppo di 60 istituzioni finanziarie giapponesi tra cui Mizuho, Japan Post Bank, Ogaki Kyoritsu Bank (OKB), Bank of Toyama, Shinsei Bank e Sumitomo Mitsui Trust Bank.
Il progetto è stato avviato già nel 2017 da un consorzio di banche giapponesi ed ha come obiettivo, tra gli altri, quello di fornire un sistema di pagamento a portata di tutti per le Olimpiadi che si terranno a Tokyo nel 2020.
Il consorzio ha ottenuto il pieno supporto della banca centrale e delle autorità di regolamentazione dei mercati finanziari del Giappone, e la nuova valuta J-Coin sarà scambiata alla pari con la valuta nazionale, ovvero lo Yen.
Non è ancora chiaro tuttavia se la nuova valuta sarà basata su blockchain o DLT, perchè i dettagli tecnici non sono ancora noti.
J-Coin Pay permetterà ai clienti di effettuare pagamenti, inviare e ricevere trasferimenti ed eseguire altre transazioni finanziarie sui loro smartphone nella nuova valuta J-Coin. Inoltre gli utenti dell’App potranno anche spostare fondi tra i loro account J-Coin Pay ed i loro conti bancari “gratuitamente, sempre e ovunque”.
La registrazione all’app non richiede uno screening come per le carte di credito, e sarà anche aperta agli utenti di età pari o inferiore a 18 anni.
Il servizio ovviamente sarà disponibile anche per gli utenti esteri che visitano il Giappone, grazie a partnership con altri operatori al di fuori del Giappone. In quest’ottica potrebbe diventare un servizio molto utile nel 2020 quando centinaia di migliaia di stranieri giungeranno a Tokyo per le Olimpiadi.
L’iniziativa rientra anche nei piani del governo giapponese per raddoppiare il numero di cittadini che utilizzano pagamenti senza contanti, portando questa percentuale al 40% entro il 2025. Infatti, oltre al consorzio di banche, sono coinvolte nel progetto anche aziende di altri settori come la vendita al dettaglio, la ristorazione e l’energia.
L’obiettivo è quello di raggiungere un minimo di 300.000 negozi e almeno 6,5 milioni di utenti nel giro di pochi anni, sfruttando l’ampia base di titolari di conti presso le banche consorziate.