Tra tutte le crypto oggi spicca in netto contrasto IOTA (MIOTA), il cui prezzo sale di circa il 15% con picchi nelle ultime 12 ore che si sono spinti sino al 20%.
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Un rialzo così pronunciato sconta positivamente l’annuncio dell’azienda automobilistica Tata Motors, che controlla Jaguar e Land Rover. L’azienda utilizzerà il token di IOTA per ricompensare le attività degli automobilisti che condivideranno i dati del traffico e la condivisione delle informazioni sul territorio, tramite un wallet che sarà messo a disposizione sulle auto di nuova concezione.
Il rialzo di IOTA spinge i prezzi ai massimi relativi di inizio aprile, provando a scacciare la debolezza che lo scorso metà settimana tra mercoledì e giovedì aveva spinto nuovamente il prezzo di IOTA a ridosso dei 23,5 centesimi di dollaro, rivedendo i mini di inizio febbraio. Una situazione che continua a far preoccupare.
La struttura tecnica di IOTA rimane in un contesto laterale ribassista che verrà spazzato via solo se i prezzi recuperassero i 37 centesimi di dollaro. In questo momento sono a 31 centesimi. Un rialzo che raddoppiasse i livelli attuali darebbe lo slancio che i fan di questa crypto innovativa attendono da diverso tempo.

La situazione rimane delicata. Le ripercussioni della vicenda Bitfinex-Tether non si sono fatte sentire particolarmente nel fine settimana che è trascorso con una prevalenza di segni negativi ma non particolarmente disastrosi. In ottica settimanale il saldo è negativo per tutte le prime cento crypto a maggiore capitalizzazione, tranne IOTA che, grazie al rialzo delle ultime ore, si porta poco sopra la soglia della parità.
La capitalizzazione totale scende sotto i 170 miliardi di dollari. La dominance del bitcoin rimane agganciata al 55% con Ethereum che rimane debole sotto il 10%. Ripple riesce a recuperare qualche frazione di decimale riportandosi sopra la soglia del 7,3% della quota di mercato.

Bitcoin (BTC)
Continua a rimanere evidente lo spread oltre il 5% sui prezzi di bitcoin negli scambi intraday. La quotazione di riferimento rimane Bitfinex, con i prezzi che riescono a tenersi sopra la soglia dei 5.400 dollari. Rimane il supporto di medio periodo a quota 5.000 dollari che più volte nel corso del fine settimana è stato testato su altri exchange.
In questa particolare fase del mercato, con le traversie che stanno colpendo uno dei maggiori exchange (sino a pochi mesi fa il primo per gli scambi di bitcoin), sarebbe troppo ambizioso andare a cercare una rottura delle resistenze. Sarà importante seguire la tenuta dei supporti. Il supporto principale è area 5.000, e su base mensile rimangono i 4.800 dollari.

Ethereum (ETH)
La discesa della scorsa settimana ha affondato le quotazioni di Ethereum con ribassi del 20% se consideriamo i massimi della prima decade di aprile. I prezzi tentano il recupero dei 165 dollari ma intanto cercano l’aggancio dei 160 dollari.
La fase di mercato continua a rimanere fragile. Ethereum aveva dato indicazioni di debolezza già prima dello scandalo Bitfinex-Tether. Per ETH è importante mantenersi sopra quota 155 dollari. Un affondo proietterebbe i prezzi al test dei 135 dollari. Al rialzo, così come per bitcoin, bisogna cercare conferme delle tenute dei supporti piuttosto che ambire a una rottura delle resistenze, che rimangono a 175 e poi 188 dollari.