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Atlantis: tutto quello che c’è da sapere sull’hard fork

Il coordinatore tecnologico dei laboratori di Ethereum Classic, Stevan Lohja, ha confermato e spiegato le novità circa il prossimo hard fork di ETC, Atlantis, e di come questo migliorerà la blockchain.

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Lohja ha spiegato che questa proposta di fork, la ECIP-1054, che salvo ritardi verrà implementata dal blocco 8,750,000 (attualmente siamo al blocco 8,153,650 e quindi mancherebbe poco meno di un mese), conterrà,  tra i vari aggiornamenti anche l’EIP-161, che permetterà di rimuovere gli account vuoti utilizzando poche risorse.

Nello specifico, Lohja fa notare come la rete di Ethereum Classic sia vulnerabile agli attacchi di tipo DoS (Denial-of-Service) per cui chiunque può creare degli account vuoti che incrementano la dimensione della blockchain e quindi, se questa riceve una quantità eccessiva di richieste, si ingolferebbe e si bloccherebbe fino a quando non riuscirebbe a gestire tutte le richieste in coda.

In pratica, tutti questi problemi con questo hard fork si potrebbero cancellare e tutti questi account vuoti e senza motivo si potrebbero eliminare, utilizzando poche risorse, riducendo la grandezza della blockchain e migliorando inevitabilmente le performance della rete grazie alla riduzione del tempo della sincronizzazione dei client che dovranno così caricare meno dati.

Inoltre, il coordinatore sottolinea che questo non inciderà sull’utente finale:

L’EIP-161 rimuove i vuoti del sistema e non viola il valore o il codice dell’utente. Il contesto e il risultato dell’EIP-161 sono diversi da quelli della fork di salvataggio radicale e irregolare del Dao ICO. La fork di salvataggio dell’ICO del Dao ICO ha cambiato gli effettivi controlli e bilanci degli utenti per salvare interessi particolari, e l’EIP-161 non lo fa. EIP-161 è solo il senso di stoccaggio.

Questo hard fork, che in realtà non va a creare una nuova coin ma è solo un update, sarebbe dovuto avvenire il 22 novembre 2016 al blocco 2,675,000 a seguito dell’attacco subito alla rete Ethereum nel settembre dello stesso anno, ma che a seguito della scoperta di un “consensus bug” fu posticipato.

Alfredo de Candia
Alfredo de Candia
Android developer da oltre 8 anni sul playstore di Google con una decina di app, Alfredo a 21 anni ha scalato il Monte Fuji seguendo il detto "Chi scala il monte Fuji una volta nella vita è un uomo saggio, chi lo scala due volte è un pazzo". Tra le sue app troviamo un dizionario di giapponese, un database di spam e virus, il più completo database sui compleanni di serie Anime e Manga e un database sulle shitcoin. Miner della domenica, Alfredo ha una forte passione per le crypto ed è un fan di EOS.
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