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Libra: Facebook ha copiato le idee di Hedera Hashgraph?

Il CEO del progetto Hedera Hashgraph ha accusato Facebook di aver copiato alcune delle idee adottate dalla governance della propria piattaforma per usarle poi per la valuta Libra.

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La scorsa settimana Facebook ha annunciato Libra, la propria valuta sviluppata su una piattaforma proprietaria destinata a stravolgere il mondo dei pagamenti online, dal momento che verrà integrata su alcuni dei social network (Facebook e WhatsApp in primis) appartenenti a Mark Zuckerberg.

Libra è una stablecoin ancorata al valore di diversi asset e, come affermato da Mark Zuckerberg, ambisce a diventare una valuta digitale efficace che può venir utilizzata dagli utenti di tutto il mondo per i classici acquisti o movimenti di valore quotidiani. 

Nonostante la notizia abbia fatto il giro del mondo suscitando curiosità, interesse ed anche preoccupazioni da parte di alcuni economisti, sono emersi anche alcuni aspetti negativi riguardanti il progetto Libra.

Nei giorni scorsi infatti, anche il CEO della banca online Current ha accusato Facebook Libra di aver copiato il logo della propria azienda, replicando la medesima immagine leggermente rivisitata.

Facebook Libra ha utilizzato il modello di governance di Hedera?

Le accuse mosse da Mance Harmon, CEO e co-founder del progetto Hedera Hashgraph, sono state rivelate in un post sul blog ufficiale dell’azienda.

Non solo, immediatamente dopo l’annuncio, Hedera ha deciso di pubblicare sul Wall Street Journal una pagina con un intero post in cui cui ringrazia Facebook Libra per averli imitati.

Come riportato nel comunicato, Harmon ha apertamente affermato di aver sostenuto un incontro lo scorso febbraio 2018 con David Marcus, membro del gruppo Facebook impiegato nel progetto Facebook Libra.

“Ho avuto un incontro con David Marcus del gruppo Facebook nel febbraio 2018 , con cui ho condiviso la nostra visione ed idee sviluppate da Hedera Hashgraph, compresa la roadmap tecnologica, l’importanza diella governance e d altro ancora. Gran parte di ciò che abbiamo condiviso con David è stato ripreso dall’annuncio ufficiale della criptovaluta Libra di Facebook. Questo è positivo per il mercato.”

Stando a ciò che viene riportato nel comunicato, Facebook per Libra avrebbe ripreso buona parte dei concetti adottati dalla governance di Hedera Hashgraph, una rete decentralizzata governata da quasi 40 membri aventi un potere perfettamente distribuito, così da non dominare sugli altri. Un meccanismo molto simile a quello adottato e comunicato da Libra, anche se ad oggi sono ancora molti gli aspetti che rimangono poco chiari.

Leggendo gli altri parallelismi riportati da Mance, l’azienda sostiene che Libra abbia cercato di introdurre il concetto di Byzantine Fault Tolerance (BFT) al grande pubblico. Si tratta della capacità di una rete distribuita di raggiungere il consenso anche quando alcuni dei nodi della rete agiscono in maniera maligna.

Tuttavia vi è una grande differenza tra il BFT e l’ABFT, ovvero l’Asynchronous Byzantine Fault Tolerant (ABFT). Quest’ultimo, infatti, è lo standard d’eccellenza per quanto riguarda la sicurezza delle reti decentralizzate, in quanto offre il massimo livello di protezione dagli attacchi DDoS, dalla manipolazione della rete e da altri attacchi. Ad oggi Hashgraph è l’unico registro distribuito che è stato matematicamente dimostrato essere ABFT.

Difficile sapere che cosa accadrà dopo questa esposizione così marcata dell’azienda, che per ora ha mostrato come Facebook per Libra abbia preso ispirazione dalle conoscenze condivise da Hedera, pur sottolineando – ovviamente – come Hedera rimanga comunque superiore, grazie ad altri concetti ed ideali applicati al progetto.

Emanuele Pagliari
Emanuele Pagliarihttps://www.emanuelepagliari.it/
Ingegnere delle telecomunicazioni appassionato di tecnologia. La sua avventura nel mondo del blogging è iniziata su GizChina.it nel 2014 per poi proseguire su LFFL.org e GizBlog.it. Emanuele è nel mondo delle criptovalute come miner dal 2013 ed ad oggi segue gli aspetti tecnici legati alla blockchain, crittografia e dApp, anche per applicazioni nell'ambito dell'Internet of Things
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