Come riferito da diversi media locali, il divieto totale di utilizzo di valuta straniera nello stato africano dello Zimbabwe ha innescato un’enorme corsa al bitcoin (BTC), tanto che il prezzo sulla nota piattaforma LocalBitcoins ha sorpassato i 75mila dollari per token. Si tratta di un’inflazione di quasi il 600% rispetto al prezzo attuale.
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Perché lo Zimbabwe sceglie bitcoin
A partire dalla scorsa settimana, il governo del Paese ha deciso di interrompere le transazioni in dollaro USA e di reintrodurre il dollaro dello Zimbabwe, che era totalmente scomparso nel 2008 a causa di una fortissima inflazione.
Lo Zimbabwe nel 2017 mise ufficialmente al bando le criptovalute, vietandone la circolazione all’interno del proprio stato. L’unica modalità in cui i cittadini possono entrare in possesso di bitcoin (BTC) è tuttora attraverso scambi P2P, come ad esempio con la nota piattaforma LocalBitcoins.
Già a quel tempo, anche a causa dei problemi economici, il prezzo su LocalBitcoins si impennò notevolmente garantendo enormi profitti ai venditori.
Il CEO di Azte.co, Akin Fernandez, attraverso un tweet si è posto contro le decisioni del governo locale, ribadendo che il denaro è un servizio che dovrebbe essere fornito esclusivamente dal mercato e mai dallo Stato.
Replace “USD” in this story with “Bitcoin” and you get a glimpse into the future of not just Zimbabwe, but every country on earth. They’re right to reject these measures wholesale. Money is a service that should be provided exclusively by the market, and never by the State. https://t.co/20t0I2bPno
— Beautyon (@Beautyon_) 26 giugno 2019
Volumi in aumento per le piattaforme P2P
Nonostante i dati per lo scambio di Bitcoin dello Zimbabwe non siano disponibili, secondo le statistiche provenienti da Coin Dance, i volumi globali di LocalBitcoins hanno raggiunto nuovi record.
Anche l’exchange decentralizzato Bisq (ex Bitsquare) ha fatto registrare un notevole aumento degli scambi. Nei sette giorni precedenti il 29 giugno ha registrato volumi per oltre 10,7 milioni di dollari, abbattendo il precedente record della scorsa settimana pari a 6,1 milioni.
Non solo lo Zimbabwe si trova in una situazione difficile. Ad esempio, anche il Venezuela a causa della iperinflazione della propria moneta sta sempre più ponendo la propria fiducia nelle criptovalute. Anche nello stato sudamericano si utilizzano piattaforme di scambio peer to peer come LocalBitcoins.